Terni, teatro Verdi: «Vogliamo il recupero»

Giuseppe Belli (TernIdeale): «Venerdì alle 17,30, al Circolo ‘Il Drago’, illustreremo il progetto di una proposta di restauro, ispirato ai disegni dell’architetto Luigi Poletti»

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«Finalmente dopo anni di pressioni e di parole, si ricomincia a parlare del Teatro Verdi e della sua definitiva riapertura. Il 2017 sarà l’ottavo anno in cui la mancanza di un teatro di tradizione a Terni produce seri danni sociali alla comunità ternana,  per la mancanza di una sede adeguata allo spettacolo dal vivo. Il Teatro Secci può essere definito un teatrino di quartiere (a Roma nelle periferie ce ne sono diversi) e dunque inadeguato a dare rappresentatività e identità alla città».
 A dirlo è Giuseppe Belli, presidente dell’associazione culturale TernIdeale, che poi annuncia le iniziative.

Gli appuntamenti Venerdì alle 17,30, al Circolo ‘Il Drago’ «è prevista la riunione di alcune associazioni cittadine interessate alla riapertura del Teatro Verdi e insieme all’architetto Paolo Leonelli illustreremo il progetto di una proposta di restauro, ispirato ai disegni dell’architetto Luigi Poletti», mentre «dato che lunedì, a partire dalle 15,30, il consiglio comunale di Terni (aperto alla cittadinanza) affronterà proprio il tema della riapertura del Teatro Verdi, sarà importante partecipare a questa seduta in modo da rappresentare le esigenze culturali della comunità ternana. E’ con garbo e con competenza che occorre consigliare e far agire la giunta comunale. Si tratta di decisioni importanti che tracciano il destino della cultura nella nostra città».

Gli auspici Belli, poi, allarga l’orizzonte: «Auguriamoci – dice – che l’anno nuovo sia portatore di quell’unione di intenti necessaria per poter sviluppare un dialogo produttivo, che sicuramente farà individuare le soluzioni migliori per i tanti problemi irrisolti (Teatro Verdi – Briccialdi – Museo delle Armi – Piazza Tacito ecc.). Terni ha bisogno di certezze per il presente e di speranze per il futuro, eliminare le une e le altre equivale a privarla della luce di cui necessita per realizzare uno sviluppo sereno e sicuro. Che le luci della speranza si siano spente in molti, lo si può constatare quotidianamente». 

Leonardo alla Cascata Ma, si chiede il presidente di TernIdeale, «dove e come riaccendere questa lampada spenta che è l’uomo? Luca Tomìo, autorevole storico dell’arte, ha ipotizzato che il disegno di Leonardo Da Vinci ‘Paesaggio con fiume’ raffiguri la Cascata delle Marmore di Terni. Una scoperta clamorosa, sul disegno di Leonardo più famoso al mondo, che supportata da azioni culturali rapide e importanti sarebbero in grado di dare alla città nuovo vigore per andare avanti. Tutto ciò sembra quasi capitato apposta e al momento giusto, come ad ammonirci, dicendoci attenzione perdere la memoria è sradicarsi dal luogo, dalla storia, dalle tradizioni, dalla cultura da cui veniamo e quindi non sapere più dove andiamo. Questa ritrovata memoria è un incoraggiamento e uno sprone, per chi ancora ha qualche titubanza, a non perdere l’occasione che si sta verificando proprio adesso di ricostruire quel simbolo per eccellenza della cultura che è il Teatro, che per Terni, in quel luogo si identifica solo in quello ottocentesco del Poletti; vanto della città per oltre un secolo».

 

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