Terni, truffa sul dolore: concluse le indagini

Contestata l’associazione per delinquere ai sei indagati, accusati di aver raggirato oltre settanta persone affette da gravi patologie

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La procura di Terni, nella persona del pm Marco Stramaglia, ha concluso le indagini preliminari relative a ‘Seven to Stand’, il protocollo terapeutico che, per gli inquirenti, sarebbe stato ideato ed utilizzato per truffare decine di persone affette da artrite reumatoide e sclerosi multipla. Sei gli arresti eseguiti nel settembre del 2016 dagli agenti della squadra Mobile di Terni, su ordine del gip Simona Tordelli.

IL PROCURATORE: «FARMACI DANNOSI»

«Associazione per delinquere» A tutti e sei gli indagati, il pm Stramaglia contesta l’associazione per delinquere – «con precisa organizzazione di mezzi, suddivisione dei ruoli e distribuzione degli utili» – che sarebbe stata costituita per compiere «numerose truffe nei confronti di una cospicua pluralità di soggetti affetti da gravissime patologie neuro degenerative (tra cui sclerosi multipla e artrite reumatoide)». Il tutto attraverso il protocollo denominato ‘Seven to Stand’, «falsamente rappresentato come idoneo a garantire chances terapeutiche o comunque di miglioramento delle condizioni di vita, anche attraverso l’assunzione di farmaci (antibiotici, antimicotici e antistaminici) somministrati in specie, qualità e quantità non corrispondenti alle ordinazioni mediche, e per periodi prolungati e reiterati, così da essere nocivi per chi li ha assunti e altresì pericolosi per la salute pubblica».

‘SEVEN TO STAND’, INTERCETTAZIONI NULLE

Nomi e ruoli Fabrizio De Silvestri, avvocato 45enne di origini torinesi, viene ritenuto dall’accusa il «promotore, costitutore e organizzatore» della presunta associazione a delinquere. In pratica «l’ideatore del protocollo ‘Seven to Stand’», ma con un ruolo operativo centrale: dal mettere a disposizione le proprie risorse per diffondere il ‘metodo di cura’ attraverso i media e la sua università popolare Homo & Natura, fino al «ricevere personalmente i pazienti, emettendo diagnosi e somministrando le ‘cure’». Il medico Pierluigi Proietti (71) avrebbe messo a disposizione la propria qualifica professionale figurando come titolare del centro estetico ‘Forme di Bellezza’ di Terni, dove i pazienti venivano accolti e trattati. Il farmacista reatino Giovanni Domenico Petrini (60) è accusato di aver preparato materialmente il ‘mix’ di farmaci alla base della terapia di ‘Seven to Stand’, «acquistando sostanze farmacologiche dalla Repubblica Popolare Cinese, confezionando le pasticche presso la propria farmacia per poi consegnarle al De Silvestri ed al Proietti». L’ingegnere biomedico ternano Edoardo Romani (38) si sarebbe occupato degli aspetti di marketing e di promozione del protocollo, «attraverso la predisposizione di pubblicità mirate su Google, la creazione di loghi e la gestione del sito web www.seventostand.com». La fisioterapista reatina Annalisa Grasso (40), secondo la procura di Terni, «coordinava e gestiva il sodalizio insieme al De Silvestri, riceveva le telefonate dei pazienti, forniva indicazioni sul protocollo e sull’assunzione dei farmaci, nonché si occupava personalmente dei trattamenti fisioterapici e cranio-sacrali asseritamente necessari per l’esito positivo della ‘cura’». Infine il 37enne romano Simone De Marco avrebbe, come partecipante all’associazione, svolto un ruolo di ‘factotum’: dal rispondere alle telefonate al ricevere i pazienti presso il centro estetico di Terni, motivandoli a seguire ‘Seven to Stand’.

La truffa Nel tempo il gruppo avrebbe truffato oltre 70 ‘pazienti’, incassando – secondo la procura – oltre 130 mila per cure rivelatesi inutili e dannose. Il prezzo da pagare per accedere al protocollo era di circa 2 mila euro ed a tutti gli indagati, il pm Stramaglia contesta l’aggravante di aver commesso i fatti «approfittando di circostanze della persona (relative al gravissimo stato di salute delle vittime, affette da sclerosi multipla e da altre gravi malattie neurodegenerative) tali da ostacolare la privata difesa».

Gli altri reati A tutti – ad eccezione del Romani – vengono contestati anche il commercio e la somministrazione di farmaci dannosi. mentre il solo De Silvestri è accusato di aver esercitato abusivamente la professione medica, «perché privo della laurea in medicina e chirurgia e della relativa abilitazione professionale richiesta dallo Stato, diagnosticava malattie neurodegenerative gravi, valutando analisi ematiche, redigendo bozze di cartelle cliniche e somministrando mix di farmaci, nonché effettuando personalmente iniezioni sottocutanee nel corso di pratiche estetiche di carbossiterapia».

Le difese Ora gli indagati attraverso i propri legali – gli avvocati Daniele Bertaggia, Francesco Ciabattoni, Lino Ciaccio, Alberto Patarini, Manlio Morcella, Marco Gabriele, Alberto Trinchi, Enrico Paroncilli ed Antonella Santoprete – avranno venti giorni di tempo per presentare memorie difensive, essere interrogate dal pm, depositare atti e documenti relativi alle indagini difensive. Dopo quel termine, la procura formulerà le eventuali richieste di rinvio a giudizio, con fissazione dell’udienza preliminare di fronte al gup di Terni.

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