Umbria ai vertici per spesa Psr realizzata

Riunione del comitato di sorveglianza, il punto dell’assessore Cecchini: «Programmazione 2014-2020, già impegnato il 54,7% sul totale. Agea, prosegue partita per nodo pagamenti»

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«La Regione Umbria ha già impegnato oltre la metà delle risorse del programma di sviluppo rurale a disposizione per la programmazione 2014-2020 e il livello dei pagamenti, ad oggi, è di circa 210 milioni di euro, quasi il 23%. Siamo al secondo posto a livello nazionale per spesa realizzata, un risultato importante che non rallenta certo, ma semmai rafforza, il nostro impegno per superare il nodo dei pagamenti da parte di Agea e per le prossime sfide che attendono l’agricoltura umbra e nazionale». Questo il sunto dell’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini, al termine della riunione del comitato di sorveglianza del programma di sviluppo rurale 2014-2020.

L’Agea Presente anche il capo unità della direzione generale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale Italia-Malta della commissione europea, Filip Busz: «Il sostegno garantito – le sue parole – attraverso il programma di sviluppo rurale in questa regione è essenziale. Questo comitato offre l’occasione per un confronto che ci permette di essere più efficienti ed efficaci nelle nostre azioni. Va sottolineato che l’Umbria si posiziona ben al di sopra della media nazionale ed è già un successo, tanto che vorrei sapere qual è la ‘ricetta segreta’ che avuto usato per riuscire a raggiungere questi risultati attraverso l’agenzia per le erogazioni in agricoltura Agea come non sempre accade altrove. La commissione europea si è attivata per una verifica dell’attività di Agea, poiché ci siamo preoccupati della lentezza dei pagamenti, non tanto per i numeri ma perché dietro questi ci sono gli agricoltori. Sebbene in ritardo, sembra che i problemi si stiano risolvendo. Tornando all’Umbria siamo assolutamente soddisfatti dell’attuazione del Psr, che ha affrontato provvedimenti sfidanti e complessi in una situazione su cui ha gravato anche la complessità legata agli eventi sismici». Alla seduta hanno parte anche Emanuel Jankowski, della commissione europea, responsabile del Psr per l’Umbria, il rappresentante del ministero delle politiche agricole Nicola D’Alicandro, e del ministero dell’Economia e finanze Alessandro Mazzanti. Presente alla riunione anche Virgilio Buscemi, della società Lattanzio monitoring and evaluation, nuovo valutatore del Psr Umbria.

Investimenti e spese Nell’esprimere la soddisfazione per l’andamento degli impegni e della spesa, l’assessore Cecchini ha rimarcato l’importanza della scelta compiuta nel 2015, prima dell’approvazione dell’attuale Psr, quando l’Umbria «è stata la sola Regione, insieme alla Valle d’Aosta, fra quelle che usufruiscono di Agea ad attivare bandi della misura ‘investimenti’ e alle misure a superficie, che riguardano premi per impegni ambientali, biologico, benessere animale, indennità compensative per zone montane e svantaggiate. Se la spesa realizzata ad oggi comprende anche 98 milioni di euro di trascinamenti della precedente programmazione  è il segno concreto di una strategia condivisa, quella di dare continuità nel sostegno alle nostre imprese. Abbiamo a disposizione una quantità di risorse, oltre 928 milioni di euro, fra le più elevate per dare sostegno alle piccole e medie imprese agricole e della trasformazione, all’occupazione, all’innovazione e alla ricerca che rendono l’agricoltura moderna e competitiva, per garantire servizi alle popolazioni delle aree rurali, per la compatibilità ambientale. Opportunità che le nostre imprese hanno mostrato di saper cogliere se è vero che, rispetto alla precedente programmazione, sono raddoppiate o addirittura triplicate le domande ad esempio per quanto riguarda i pagamenti agro-climatici-ambientali e l’agricoltura biologica, per il benessere animale».

Il risultato La Cecchini ha quindi sottolineato che «all’Umbria non serve un organismo pagatore proprio, che oltretutto avrebbe costi insostenibili. Pur con le difficoltà incontrate con Agea, abbiamo raggiunto risultati da cui altre regioni sono ben lontane. L’obiettivo che ci siamo posti e che dobbiamo porci è quello di far funzionare bene l’agenzia nazionale. Intanto rimane inalterato il nostro impegno a far sì che si completino i pagamenti per l’annualità 2015 e si proceda celermente per le altre annualità, in modo da andare a regime entro i prossimi mesi. Agea ha messo a disposizione personale presso l’Assessorato per svolgere un ruolo di interfaccia fra Perugia e Roma, e i nostri uffici sono stati rafforzati con altro personale per far fronte all’accresciuta e complessa attività di attuazione del Psr. Siamo tutti d’accordo per dire no a un piano che accentri a livello nazionale la programmazione, difendiamo i Psr regionali che tengono conto delle specificità territoriali». I risultati del psr dell’Umbria – approvati all’unanimità – sono stati illustrati dal direttore generale e autorità di gestione psr Ciro Becchetti e dal dirigente regionale Franco Garofalo.

I dati Al giugno 2018, su una dotazione complessiva di oltre 928 milioni di euro (di cui 52 milioni provenienti dal contributo di solidarietà dai Psr regionali e nazionale dopo il sisma del 2016 e impegnati per rafforzare misure e interventi nell’area del ‘cratere’), sono stati impegnati oltre 540 milioni di euro (il 54,7%). Per quanto riguarda i pagamenti, hanno superato i 209 milioni di euro, con un avanzamento della spesa pubblica sulla spesa pubblica totale del 22,5%. Al marzo 2018, ultima spesa certificata, in Umbria l’avanzamento della spesa era già 5 punti sopra all’avanzamento medio nazionale; dal 2015 al giugno di quest’anno, sono state pagate circa 45mila domande (44.847) di cui circa 41mila per misure a superficie (fra cui agroambiente, biologico) con 123 milioni di euro di pagamenti; sono 62 i milioni di euro di pagamenti per misure a investimento (giovani, innovazione, imprese…); 17 milioni di euro per il miglioramento delle foreste e 7 milioni per altre misure (fra cui quelle relative a trasferimento di conoscenze, regimi di qualità, leader).

L’Umbria è al secondo posto a livello nazionale, dopo il Veneto, per spesa realizzata. Una posizione già raggiunta al 31 dicembre 2017 quando i pagamenti avevano superato 172,6 milioni di euro, pari ad oltre il 18% della spesa pubblica programmata (18,60%), oltre 5 punti sopra la media nazionale (13,40%). Sempre al 31 dicembre dell’anno scorso sono state liquidate oltre 26.600 domande di pagamento dall’organismo pagatore Agea (di cui il 46% domande in trascinamento e il 54% della nuova programmazione). Il Psr Umbria – conclude la Regione – ha già superato al 31 dicembre 2017, con un anno di anticipo, il rischio disimpegno di risorse sul bilancio comunitario. Infatti, già alla fine del 2017 la spesa del Psr dichiarata ammontava a oltre 85,6 milioni di euro in quota Feasr, ben oltre 10 milioni di euro del limite fissato per il disimpegno delle risorse che al 31 dicembre 2018 è di circa 75,6 milioni di euro».

Confagricoltura e Agea Fabio Rossi, il presidente regionale, ha detto la sua sia sulla buona performance di spesa che, soprattutto, sul problema pagamento agli agricoltori, ribandendo «la necessità di un intervento deciso della Regione ed il rispetto degli impegni presi per l’apertura di uno sportello Agea regionale per risolvere i problemi delle imprese». Nell’invitare la commissione a vigilare sul rispetto degli impegni, Rossi ha sollecitato il rappresentante del ministero dell’agricoltura «affinché in veste di ‘mandante’ e titolare di Agea, intervenga per dare soluzione a questa situazione oramai insostenibile per le imprese. Nel caso in cui l’attuale stato di cose permanga, la regione dovrà prendere in considerazione l’ipotesi di costituire un proprio strumento per le erogazioni in agricoltura.
Il presidente di Confagricoltura ha sottolineato anche il fatto che i ritardati pagamenti, oltre che sui bilanci delle aziende, limita la possibilità per la regione di rialto are le risorse non spese».

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