‘China days’ a Terni: «Chance dal turismo»

Nella seconda giornata di lavoro, dopo quella svolta lunedì a Perugia, è emerso come il turismo cinese possa trasformarsi in una grande opportunità per l’Umbria

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Seconda e ultima giornata di lavoro per i ‘China days’, interamente dedicata al turismo. Dopo la discussione dell’interscambio tra le imprese Umbria-Cina di lunedì a Perugia, martedì mattina appuntamento al Caos di Terni per parlare delle prospettive di sviluppo e promozione del settore tra Italia e Cina, delle politiche di incoming e di scambio e relazione tra i due Paesi, anche partendo da quanto già realizzato in Umbria.

Umbria Terni China days 1Punto di riferimento «La Cina è una popolazione in grande sviluppo, aperta sempre più al resto del mondo», ha esordito il sindaco Leopoldo Di Girolamo. «L’obiettivo è quello di far diventare l’Umbria una meta, un punto di riferimento, perché pensiamo di avere tutte le caratteristiche per poterlo essere. Dal punto di vista storico, culturale, naturalistico e ambientale e dal punto di vista della qualità dei servizi che possiamo offrire. Pensiamo di poter intercettare questa voglia di conoscere un’altra realtà che i cinesi stanno mostrando. Questo, però, significa anche stabilire rapporti più costanti, forti e più organizzati».

La conoscenza «L’Italia e la Cina sono due superpotenze – è intervenuto Attilio Massimo Iannucci, già Ambasciatore d’Italia a Pechino -, ma hanno un’economia e una popolazione non paragonabile. La Cina è un continente a tutti gli effetti dove le persone ragionando in modo completamente diverso da noi. È tutto un altro mondo. È necessario un confronto positivo per avviare insieme iniziative, ma bisogna tenere presente che siamo difronte a un ‘pianeta’ diverso e per avvicinarlo dobbiamo conoscerlo e seguire i canali appropriati.

L’INTERVISTA AD ATTILIO MASSIMO IANNUCCI – IL VIDEO 

 Umbria Terni China days 5Un’opportunità Parlare di turismo cinese «oggi sembra quasi la normalità, ma non dimentichiamoci che nel 2010, quando i cinesi sono arrivati in massa, l’Italia seguiva una politica molto restrittiva perché temeva l’immigrazione illegale». Di turismo, per questo motivo, «ne abbiamo perso molto in quegli anni, turismo che si è spostato più verso la Svizzera. Quando abbiamo capito che poteva essere un’opportunità, abbiamo iniziato a guardarlo in un’ottica più ampia e abbiamo invertito la rotta».

Turismo e imprenditorialità «I turisti non sono solo salvadanai o ‘gallinelle da spellare’, sono un modo per conoscere meglio la Cina. Loro ci conoscono bene e stanno scoprendo l’Umbria grazie ad alcuni imprenditori che hanno iniziato a recarsi in Cina. Non dimentichiamo ci che il turismo è strettamente legato all’imprenditoria, perché un cinese che viene in Umbria conosce gente e con questi contatti potrebbe poi tornare per investire. In questo modo il turismo si trasforma in opportunità».

Umbria Terni China days 4L’accoglienza Cresce il turismo cinese benestante, ha concluso Attilio Massimo Iannucci, e «non può che essere un’opportunità per le nostre aziende, come per il settore alberghiero. L’Umbria è caratterizzata da un’ospitalità di pregio, proprio quello che i cinesi benestanti cercano. Ha, quindi, tutte le carte in regola, ma qualche aggiustamento va fatto. Il cinese ospite in albero cerca determinati servizi che ha in Cina o avrebbe piacere di trovare tra il personale almeno un dipendente cinese. Questo, secondo me, potrebbe quadruplicare le vendite. Se l’Italia riesce ad instaurare con la Cina un dialogo politico, si possono creare anche rapporti economici».

Cinesi e turismo Per comprendere la Cina «bisogna fare un grande sforzo, perché noi lo intendiamo come uno Stato, ma è un vero e proprio Continente. Ogni grande città può essere considerata uno Stato e da una parte all’altra del territorio cinese può cambiare la lingua, le legislazioni, il modo di pensare», ha spiegato Sergio Maffettone, console generale d’Italia in Chongqing. «Come Consolato siamo nella ‘Top ten’ dei Consolati del Mondo. Questo ci fa capire il potere attrattivo dell’Italia in Europa, insieme alla Francia e la Svizzera. Nei primi mesi del 2016 in Cina è stato registrato un incremento del 90% delle richieste di visto».

Umbria Terni China days 3Intercettare L’Umbria «ha una posizione strategica sulla direttrice del flusso turistico – Roma, Firenze, Svizzera, Francia -, quindi bisogna intercettarlo. Bisogna sviluppare e rendere sempre più approfondita l’offerta turistica. Il primo viaggio di un cinese può essere anche di gruppo, ma il secondo deve essere personale alla scoperta dell’Umbria». Per fare questo, secondo Maffettone, «si deve puntare sulle eccellenze e individuare le caratteristiche che ha l’Umbria e che le altre regioni non hanno».

L’INTERVISTA A FABIO PAPARELLI – IL VIDEO

Paparelli «All’incremento dei flussi dalla Cina, ha certamente concorso l’azione promozionale che dal 2012 la Regione ha portato avanti in quel Paese insieme agli operatori dell’offerta turistica regionale», l’intervento in conclusione del vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli. «La crescita dell’incoming cinese è quindi frutto di un lavoro che intendiamo proseguire e potenziare nel prossimo futuro. La scommessa sarà quella di attirare gruppi ancora più selezionati e alla ricerca di un turismo motivato, esperienziale, alla ricerca di autenticità, atmosfere e stili di vita di cui l’Umbria è ricca che rappresentano insostituibili fattori di competitività sul piano globale».

20160405060900I numeri «I dati del 2015 raccontano che con 2.394.771 arrivi e 5.910.632 presenze c’è stato un incremento del +3.19% negli arrivi e +0.88% nelle presenze rispetto al 2014. Le principali correnti straniere si confermano i Paesi Bassi, Germania, USA, Belgio e Regno Unito, ma si assiste a un notevole aumento proprio dei flussi dalla Cina (+16.22% arrivi e +18.36% presenze) che lo scorso anno hanno raggiunto e superato la soglia dei 100 mila pernottamenti – ha concluso il vicepresidente -, diventando così il secondo Paese, dopo gli USA, in termini di arrivi in Umbria dall’estero».

I lavori Nel pomeriggio i lavori proseguiranno: la prima parte sarà dedicata a ‘L’importanza dei collegamenti aerei e dei servizi di accoglienza per il turista cinese’; la seconda a ‘La comunicazione e gli strumenti di promozione del turismo in Cina’.

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