Ospedale di Narni, Usl: «Non morirà di certo»

Alla presentazione della riqualificazione dei servizi, per scelta, non era presente il sindaco De Rebotti: «Osserverò i risultati e valuterò»

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di Francesca Torricelli

C’era un convitato di pietra alla conferenza stampa di giovedì mattina, nel corso della quale la Usl Umbria 2 ha illustrato la riqualificazione dell’ospedale di Narni e mai silenzio fu più rumoroso. Il sindaco Francesco De Rebotti, infatti, non c’era. Ma andiamo per ordine.

I tempi Che il ‘Punto nascita’ dell’ospedale di Narni sarebbe stato chiuso «l’abbiamo sempre saputo», ha esordito il direttore generale della Usl Umbria 2, Sandro Fratini. «Quello che non sapevamo erano i tempi». Partendo, però, dalla certezza della chiusura, «abbiamo lavorato sulla riorganizzazione dei servizi per una riqualificazione dell’ospedale».

Attività programmata Un modello organizzativo «che andrà a portare un incremento delle attività, concentrandosi prevalentemente su quelle programmate, grazie anche all’integrazione con l’azienda ospedaliera di Terni e l’università. Un modello che caratterizzi ogni ambito specialistico, secondo quelle che erano le attività svolte a Narni precedentemente e che permetta di capire, quindi, come questo ospedale possa rispondere alle esigenze di tutto il territorio».

L’INTERVISTA A SANDRO FRATINI – IL VIDEO

Clinica chirurgica L’ospedale di Narni, quindi, «non muore, anzi – ha aggiunto Fratini – lievita e aumenta le sue attività. È fondamentale, però, fare rete e creare un percorso aziendale unitario. Possiamo dire che l’ospedale di Narni diventerà una vera e propria clinica con attività chirurgica programmata, grazie alla collaborazione dell’università, avendo maggiore disponibilità e maggiore spazio operatorio».

Chirurgia e ortopedia Al direttore sanitario, Imolo Fiaschini, il compito di illustrare la rete e i percorsi integrati tra le strutture aziendali o interaziendali. «I servizi di chirurgia e ortopedia, dell’ospedale di Narni, verranno incrementati. Per quanto riguarda la chirurgia, in convenzione con l’università e in integrazione con l’azienda ospedaliera di Terni, le linee di sviluppo riguarderanno la colonproctologia, la patologia della parete addominale, la flebologia chirurgica e l’urologia. Per quanto riguarda, invece, l’ortopedia, percorsi in rete con la struttura complessa di Foligno della Usl Umbria 2, permetteranno di incrementare attività ambulatoriale specifica con incremento di sedute operatorie di chirurgia del piede e artroscopica del ginocchio».

Ginecologia e pediatria «Le linee di sviluppo per la ginecologia, grazie a percorsi in rete in collaborazione con Foligno, riguarderanno la chirurgia ginecologica generale e quella con tecniche istero e laparoscopiche. Per quanto riguarda, invece, la pediatria verrà mantenuta la parte ambulatoriale con l’istituzione di una struttura semplice di day service pediatrico, con presa in carico del paziente in percorsi diagnostico/terapeutici multispecialistici senza ricovero ordinario».

‘Centro salute donna’ e consultorio Il ‘Centro salute donna’ che verrà ubicato a Narni, ha concluso Fiaschini, «rappresenterà il secondo livello – quello ospedaliero – del progetto che riserverà il primo livello territoriale al consultorio, ubicato a Narni Scalo. Entrambe le attività saranno organizzate garantendo sviluppi diagnostici e terapeutici in ambito ostetrico e ginecologico».

Ospedale Narni-Amelia Le attività che rimarranno invariate riguardano medicina, oncologia, neuro psichiatria infantile, endoscopia digestiva diagnostica e operativa e altri servizi comprensivi delle diagnostiche varie e dei poliambulatori. La riqualificazione dell’attuale ospedale di Narni è, ovviamente, legato alla realizzazione dell’ospedale unico comprensoriale per il quale «stiamo preparando gli atti di gara», ha aggiunto in conclusione Fratini. «Stiamo lavornado per ridurre i tempi, ma allo stesso tempo cerchiamo di lavorare al meglio per evitare eventuali ricorsi».

Risultati rapidi e incisivi Raggiunto telefonicamente da umbriaOn, il sindaco De Rebotti, ha spiegato di non aver preso parte alla conferenza stampa «volontariamente. Non spettava a me il compito di illustrare il progetto, io ora voglio solo osservare i risultati e valutare. Il mio è un giudizio negativo al momento perché la riorganizzazione poteva essere stata fatta prima e la situazione del ‘Punto nascita’ poteva essere gestita in maniera diversa. Prendo atto, ma aspetto i risultati che dovranno essere rapidi e incisivi».

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