Sicurezza a Perugia: ecco i protocolli

Accordi tra ninistero degli interni, Regione, Comune e Provincia di Perugia

Condividi questo articolo su

di M.L.

Si rinnova il piano per la sicurezza dell’Umbria e della città di Perugia, le firme del 3 luglio hanno dato vita ad un accordo che mette insieme in un piano unico: Regione, Provincia e comune di Perugia con il ministero degli Interni.

Foto patto sicurezza Perugia1Tre documenti I protocolli firmati come detto, sono tre e nello specifico riguardano tre aspetti in materia di sicurezza: un accordo per le politiche integrate di sicurezza urbana tra ministero dell’Interno e Regione Umbria, un protocollo per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale tra Comune e prefettura di Perugia e infine l’atto di rinnovo del Patto per Perugia Sicura tra prefettura, Comune, Provincia di Perugia e Regione Umbria.

Finanziamenti regionali La Regione diventa il vero fulcro della questione sulla sicurezza urbana, anche perché, con i nuovi accordi, oltre ad essere la destinataria di nuove azioni di controllo, dovrà trovare i fondi per sostenere il necessario aumento delle risorse. Tecnicamente i finanziamenti verranno elargiti dalla Regione per la formazione congiunta delle forze di polizia (qui potrebbero rientrare gli uomini della polizia provinciale che dovrebbero andare a rafforzare la polizia municipale), per la prevenzione sociale attraverso l’incremento della videosorveglianza urbana e infine, per la sperimentazione di un sistema di comunicazione e informazione comune tra gli enti per il riconoscimento «di fenomeni di criminalità, disordine urbano e inciviltà che si verificano su tutto il territorio regionale». Il comune di Perugia nelle sue funzioni ha già presentato progetti inerenti ai nuovi strumenti di sicurezza urbana (video sorveglianza e risorse logistiche) alla Regione per un totale di poco più di 100mila euro per i prossimi due anni.

Foto patto sicurezza Perugia2Nuove forze dell’ordine Dal canto suo il Ministero degli Interni, attraverso la figura del sottogretario Bocci, ha promesso l’arrivo di circa 60 nuove risorse di polizia (30 carabinieri, 20 poliziotti e il resto dalla Guardia di finanza) che andranno a coprire l’intero territorio regionale. Il tutto è destinato a dare maggiori forze per una più globale operatività che comprende diverse modalità di controllo a livello regionale su quegli aspetti criminali più legati al mondo economico, come appalti e assegnazioni per lavori pubblici e non solo agli aspetti di pubblica sicurezza, lotta alla droga e monitoraggio dell’immigrazione clandestina.

Appalti e infiltrazioni mafiose
Punto da non sottovalutare è l’idea di un maggiore inasprimento dei controlli in materia di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico regionale. In poche parole vengono rotte le barriere tra gli enti, si rafforza il passaggio di informazioni tra gli uffici facilitando e velocizzando quei controlli sull’assegnazione di appalti o contratti pubblici. È privista una maggiore cooperazione rispetto anche le norme nazionali, l’Umbria con la città di Perugia in accordo con la Prefettura, andranno a spulciare anche quei contratti e appalti al di sotto delle soglie e che teoricamente possono non essere controllate. Il Comune inoltre inserirà nei bandi e nei nuovi contratti una clausola che impone l’iscrizione obbligatoria fin dall’atto di partecipazione alle gare, alle cosiddette white list delle prefetture (ovvero gli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione).

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli