Terni: «In cinque anni Comune in regola»

Il sindaco Di Girolamo e l’assessore Piacenti ‘certificano’ 11 milioni di disavanzo: «Certi di rimettere i conti in ordine»

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Per cominciare il nome, perché i dettagli contano: «La manovra che intendiamo attuare – dice l’assessore al bilancio del Comune di Terni, Vittorio Piacenti D’Ubaldi – ha un nome preciso e che spiega bene di cosa parliamo. Si chiama ‘Piano pluriennale di risanamento’ non a caso e si può applicare solo se i documenti che dovremo predisporre ed inviare a ministero dell’Interno e Corte dei conti dimostreranno che abbiamo individuato tutte le cause del disavanzo ed abbiamo predisposto le misure adeguate per farvi fronte».

Il sindaco Ed è quello che, infatti, il sindaco Leopoldo Di Girolamo, ha detto mentre il resto della giunta, chiamata nel suo studio (mancava solo Cristhia Falchetti Ballerani per una leggera indisposizione) ascoltava in silenzio: «La giunta comunale ha predisposto la delibera con la quale si quantifica, al momento, in tre milioni il disavanzo ‘di parte corrente’ ed in otto milioni i debiti ‘fuori bilancio’. Ovvio che, essendo ancora in corso le procedure di accertamento preciso da parte delle varie direzioni, queste somme potrebbero subire delle variazioni. La porteremo in consiglio comunale, presumibilmente il 18 ottobre. Entro i cinque giorni successivi, nel caso di approvazione che auspichiamo, la dovremo rimettere a ministero dell’Interno e Corte dei conti».

IL SINDACO SPIEGA LA SITUAZIONE – IL VIDEO

I dettagli Per il 18, insomma, si dovranno fare i conti precisi – solo le carte che hanno permesso di verificare il debito con All Foods Cns, confermato che si tratta di un milione e 723 mila euro, occupano tre scatoloni – e indicare come si intende mettere le cose a posto nei cinque anni scelti come periodo per il rientro: «Avremo 90 giorni di tempo per inviare le nostre proposte ed una risposta dovrà pervenirci entro altri 60 giorni – ha spiegato Piacenti D’Ubaldi – e per questo riteniamo che la procedura potrà essere pienamente operativa tra marzo ed aprile del 2017».

Dismissioni Per rimettere i conti in squadro è evidente che il Comune venderà pezzi importanti del suo patrimonio: beni immobili, ovviamente e a patto di trovare acquirenti, e beni diversi come FarmaciaTerni, il cui destino è ormai segnato e si tratta solo di capire qualche forma verrà scelta. «Una cosa che vogliamo sia chiara ai cittadini – ha sillabato Piacenti D’Ubaldi – è che questa decisione, oltre  che permetterci una gestione diretta del piano di risanamento, garantirà il non aumento della tassazione locale che, invece, sarebbe stata obbligatoria, e al livello massimo, se avessimo deciso di accedere al fondo di rotazione previsto dal governo per le amministrazioni in difficoltà».

No al commissario Già in mattinata Di Girolamo era stato deciso: «Non è all’orizzonte nessun commissariamento, non è questo a quello che lavoriamo in questi giorni, sono alcune forze di opposizione che stanno cercando di forzare la situazione, invocando in continuazione il commissariamento» e stessa decisione l’ha mostrata quando gli abbiamo fatto presente che il Cosec chiede di non dar vita al nuovo bando per la gestione delle mense scolastiche e «bloccare ogni ipotesi di concessione: diversamente l’amministrazione dimostrerebbe tutta la sua ricattabilità», tanto che il Cosec «ritiene necessario il prolungamento dell’attuale sistema di gestione fino al termine dell’anno scolastico in corso. Altrimenti, sarà pasto da casa». Di Girolamo ha ascoltato e poi tagliato corto: «Il Cosec faccia il Cosec, noi dobbiamo governare la città».

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