Doveva essere una specie di ‘mano santa’, invece si sta rivelando un calvario. Nel corso dell’estate del 2015 il Comune aveva sperato di essersi tolto un pensiero, affidando la gestione di una serie di spazi verdi cittadini a diverse imprese che, in cambio di pubblicità, si erano impegnate a curarne la manutenzione. Ma, anche se da palazzo Spada minimizzano – «Succede in tempi di crisi, niente di che», dicono – alcuni di questi spazi verdi adesso dovranno tornare sotto il controllo diretto del Comune.
I ‘recessi’ Oltre alla rotonda di Gabelletta, che era stata affidata alla ‘GB Manutenzione del verde’ – che aveva deciso di rinunciare all’incarico, chiedendo al Comune di annullare tutto – adesso anche le rotatorie di via Di Vittorio (di fronte al palazzetto dello sport), di via Giovanni XXIII, di via Bramante, di via Fustini, della rotonda dei Bersaglieri (zona bowling borgo Bovio) e di quella del foro Boario, non saranno più curate dai privati, visto che a chiedere il recesso è stata anche la cooperativa sociale ‘Euroservice’.
La polemica In precedenza c’era anche stata la polemica relativa ad una foto – circolata a luglio scorso su Facebook – e relativa alla situazione di via Bramante, con tanto di presa di posizione ufficiale del Comune, che aveva comunicato di aver «inviato la comunicazione di recesso dal contratto di sponsorizzazione a una delle ditte ternane che avevano aderito al bando permanente di presa in cura del verde pubblico cittadino. Un bando che ha dato risultati definiti dall’assessorato molto rilevanti, che ha visto aziende ternane farsi carico del verde a fronte di una loro visibilità nelle aree oggetto di intervento, per un importo complessivo di circa 550.000 euro». Che, però, un recesso dopo l’altro rischiano di diventare molti di meno.