Umbria, dove il lavoro è sempre più precario

L’Inps: da gennaio ad agosto calano del 10,3% le assunzioni e del 43,5% (peggior dato nazionale) quelle a tempo indeterminato

Condividi questo articolo su

Ormai è un dato stabilizzato: i posti di lavoro a tempo indeterminato, in Umbria, si sono ridotti praticamente della metà rispetto al 2015. Ma è il lavoro nel suo complesso che sembra essere una merce sempre più rara. A dirlo sono gli ultimi dati diffusi dall’Inps – il ‘Rapporto sul precariato’ -relativi al mese di agosto

IL RAPPORTO INPS GENNAIO-AGOSTO 2016

schermata-2016-10-18-alle-12-05-24‘Indeterminato’ dimezzato Da gennaio ad agosto in Umbria si sono registrate, complessivamente 41,300 assunzioni (con un calo del 10,3% rispetto al 2015), ma solo 7 mila e 822 a ‘tempo indeterminato’ contro le 13.840 dello stesso periodo dello scorso anno. Che corrisponde al 43,5% in meno.

Umbria ‘maglia nera’ Nessuna regione italiana, nei primi otto mesi dell’anno, ha fatto peggio dell’Umbria: solo Marche e Valle d’Aosta hanno fatto registrare percentuali in calo superiori al 40%, ma piazzandosi al secondo e terzo posto di questa poco entusiasmante classifica. Per la cronaca, il dato nazionale diffuso da Inps parla di un calo di assunzioni a tempo indeterminato che a livello nazionale si è attestato al 32,9%.

‘A termine’ in crescita Nei primi otto mesi di quest’anno sono invece aumentate le assunzioni ‘a termine’, che sono passate dalle 26.991 del 2015 alle 28.444 di quest’anno. In aumento anche il numero di apprendisti che sono stati assunti: 2.910 contro 2.518. Calano, invece, le assunzioni ‘stagionali’: 2,124 contro 2.697.

Sempre più voucher A crescere, sempre in maniera esponenziale’ è il numero dei voucher venduti: da gennaio ad agosto in Umbria ne sono stati utilizzati un milione 641 mila e 494, il 37,8% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Da notare che negli ultimi due anni il numero dei voucher utilizzati dalle imprese è più che raddoppiato, visto che nel 2014 ne erano stati venditi 707.613.

Ires Cgil Il commento sindacale è fortemente critico: «Crollano le assunzioni a tempo indeterminato, in Umbria più che in tutte le altre regioni italiane. Il dato emerge dall’ultimo aggiornamento (agosto 2016) dell’Osservatorio Nazionale sul precariato dell’Inps riferito al periodo gennaio-agosto 2016. Nei primi otto mesi del 2016 le assunzioni a tempo indeterminato sono state 7.822, quelle a termine 28.444, i contratti di apprendistato 2.910, le assunzioni stagionali 2.124. Nello stesso periodo le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato sono state 11.656, mentre il complesso delle cessazioni ammonta a 35.396 unità. Il dato positivo in termini assoluti (le assunzioni superano le cessazioni) nasconde un evidente peggioramento sul versante della qualità del rapporto di lavoro, che si sostanzia sia nel crollo delle assunzioni a tempo indeterminato, sia nella costante esplosione del fenomeno dei voucher, che ad agosto 2016 avevano già superato quota 1,6 milioni di buoni staccati, con un aumento del 37,8% sul 2015 (superiore alla media nazionale) e addirittura del 68,3% sul 2014. Questi dati confermano ancora una volta i limiti e gli errori strutturali delle politiche del lavoro messe in campo dal Governo Renzi, il fallimento sostanziale del Jobs Act e l’esigenza di politiche economiche alternative».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli