Volley, palaEvangelisti: «Sirci distruttivo»

Dura replica alla Sir Safety della Kronogest, società che gestisce il palazzetto: «Non possiamo accettare questo clima di minacce. Sapevano già tutto. La città deve sapere»

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Giusto il tempo di leggere il nuovo attacco di Gino Sirci, presidente della Sir Safety Perugia, ed ecco l’immediata risposta della Kronogest, società che gestisce il palaEvangelisti. La polemica è scattata sulla mancata possibilità di ospitare la Final four – supercoppa italiana – a causa del concerto di Emma Marrone, previsto per il 26 settembre: «Da parte della società era stato accettato con ampio preavviso, e in tempi non sospetti il calendario proposto e rimaniamo sbalorditi di fronte a questo atteggiamento distruttivo. Non possiamo accettare questo clima di minacce».

«Screditare il nostro operato» La Kronogest chiarisce che «a testimoniarlo c’è il documento di disponibilità da noi rilasciato e consegnato dalla stessa Sir alla Lega Volley nel mese di giugno 2016. Ovvero più di un mese fa. Questo atteggiamento sembra avere il solo fine di screditare il nostro operato (anche in termini di disponibilità nei confronti della squadra). Per quanto riguarda questa specifica vicenda, abbiamo documenti alla mano (modello 13 ‘Disponibilità impianto di Gioco’ rilasciato in data 28 giugno 2016 al dirigente della Sir Volley, Bino Rizzuto, e dalla stessa Sir protocollato alla Lega) che dimostrano senza ombra di dubbio di come la Sir fosse perfettamente a conoscenza già da giugno della non diponibilità dell’impianto nelle date in oggetto».

Il PalaEvangelisti

Il PalaEvangelisti

Grave accaduto Accuse rispedite al mittente: «Ci auguriamo che questo episodio, gestito – prosegue la Kronogest – in modo strumentale contro di noi dalla Sir, faccia prendere consapevolezza alle fazioni politiche, sindacati compresi, della gravità di quanto accaduto. E che la città sottoposta a un’anomala pressione da parte della Sir, comprenda come stanno effettivamente le cose».

Il concerto Ed ecco la versione della società che gestisce il palaEvangelisti: «Restando al tema specifico: la richiesta dell’impianto da parte dell’organizzatore del concerto Emma ci è pervenuta nel mese di maggio 2016 ed è stata contrattualizzata nel corso della prima quindicina di giugno 2016. Ma soltanto nel mese di luglio 2016, quando lo staff dirigenziale della Sir si è accorto della dimenticanza che avrebbe compromesso la possibilità di disputare la Final four (una dimenticanza non imputabile a noi), la Sir ha provato immediatamente a fare pressioni su di noi, sul Comune di Perugia e sull’organizzatore dell’evento. Così ci siamo attivati, proprio per venire incontro alle esigenze della squadra, cercando di capire in tutti i modi se fosse possibile spostare la data dell’allestimento del concerto. Fin quando il promoter locale di Emma ha chiuso qualsiasi possibilità in merito, escludendo categoricamente di poter allestire l’evento nella sola notte del 25/26 e confermando pertanto l’occupazione del palazzetto prevista anche per il giorno 25 settembre. Una risposta che ha confermato l’impossibilità di svolgere l’evento sportivo a Perugia. Peraltro le pressioni svolte sullo staff di Emma non sono state un buon biglietto da visita per la città».

Gino Sirci

Gino Sirci

«Colpa della Sir» La responsabilità, stando alla Kronogest, è tutta della società bianconera: «Non riusciamo a capire come mai, in seguito a una dimenticanza da parte dello staff della Sir, si debba minacciare di trasferire la squadra in altra città cercando al tempo stesso di screditare il gestore del palazzetto agli occhi dell’opinione pubblica. Non possiamo accettare questo clima di minacce che tendono a deteriore i rapporti e oltre allo svolgimento del nostro operato.

Appalti e appuntamenti «Anche per i precedenti motivi – prosegue la Kronogest – di divergenza, abbiamo anche provveduto a spedire una bozza contrattuale con le modifiche auspicate in funzione delle richieste che ci sono pervenute nel corso dell’ultimo incontro; noi continuiamo a fare la nostra parte, nel rispetto delle regole, per trovare soluzioni consone a una situazione carica di tensione, ma a questo punto riteniamo fondamentale che ad ogni successivo appuntamento, fra noi e la Sir, siano sempre presenti dei rappresentanti del Comune. Ribadiamo inoltre la nostra assoluta disponibilità a essere ascoltati dalla commissione del Pd creata al fine di verificare l’appalto».

Risparmio garantito In definitiva, conclude la Kronogest, «teniamo a chiarire che se la Sir Volley deciderà di andare via da Perugia non sarà per colpa nostra. A oggi abbiamo anche sviluppato un calendario che possa aumentare la loro privacy durante gli allenamenti oltre ad aver trovato una soluzione per non fargli più smontare il taraflex e garantendogli un risparmio di circa 15 mila euro all’anno. Noi continuiamo a sperare in uno sviluppo costruttivo dei rapporti. Anche per questo motivo abbiamo preferito rispondere in modo chiaro con questo comunicato, senza adire le vie legali. Resta evidente che se non cambieranno i toni e i contenuti da parte della Sir, non potremo restare perennemente passivi di fronte ad accuse infondate e a nuove bugie».

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