Tre mesi d’impegno nel progetto Airselfie (del quale, per la verità, Arpa Umbria aveva promesso i dati ormai da mesi), il sistema sperimentale e innovativo per la valutazione dell’esposizione all’inquinamento atmosferico. Protagonisti gli agenti della polizia locale di Terni.
La finalità del progetto, realizzato dall’ordine dei medici di Terni con la collaborazione tecnica e scientifica di Arpa Umbria (c’è finanziamento fondazione Carit), è quella di sviluppare un sistema di valutazione dell’esposizione della popolazione alle polveri sottili (pm 2.5) con l’uso combinato di modellistica di qualità dell’aria, sensoristica smart e un’app per smartphone e tablet.
Il lavoro degli agenti La polizia locale sarà dotata di un rilevatore portatile agganciato al cinturone della divisa, un’azione utile a misurare in tempo reale la qualità dell’aria: alla fine di ogni turno saranno inviati i dati raccolti all’Arpa attraverso l’app installata sullo smartphone.
Le zone Nella sperimentazione sarà coinvolto il centro cittadino (un agente del nucleo radiomobile), borgo Rivo, borgo Bovio e l’area industriale di Sabbione: in questo caso saranno impegnati tre agenti appartenenti alle sezioni territoriali. I dispositivi sono stati consegnati giovedì mattin alla presenza di Luca Proietti, dirigente dipartimentale Umbria sud dell’Arpa: i dati, in conclusione, saranno pubblicati sul sito dell’Arpa e del Comune di Terni. «Questo progetto – le parole di Proietti – implementa un sistema complesso: in ogni punto, in ogni istante sapremo qual è l’esposizione dei cittadini alle polveri, il livello di inquinamento e l’effetto sulla salute».