Un’incongruenza tutta normativa, che forse avrà una sua ratio ma che, negli effetti pratici, sembra un po’ una presa in giro per gli esercenti – bar, locali, pizzerie – che a seguito dell’ultimo Dpcm non possono più vendere alcolici dalle ore 18, neppure come ‘asporto’, salvo consegne a domicilio. Ad evidenziarla è la titolare di un bar del centro di Terni: «A tutti noi del settore, ed anche ai distributori automatici, è stato imposto ciò ma supermercati e alimentari, e il mio locale sta a meno di cento metri da un supermercato, possono continuare a vendere alcolici. Cioè io posso andare lì alle 19, per esempio, e comprarmi senza problemi due lattine di birra. Come potrei fare in qualsiasi bar, solo che da noi è tutto vietato. Ciò, secondo me, acuisce i problemi economici di un settore già colpito. Comprendo che si vuole evitare che le persone consumino cibi e bevande in giro, alcolici in particolare, ma la possibilità di acquistarli, come detto, c’è comunque e per questo ritengo sia una presa in giro».