Allerta Sangemini: «Situazione delicata»

Il 6 febbraio l’incontro con l’ad Pessina, l’11 tavolo in Regione. «Trattative aperte per il gruppo, assicurare sviluppo e occupazione»

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Dopo le incognite già emerse a fine 2019, torna alta l’attenzione sulla situazione della Sangemini Acque. Martedì si è svolto il coordinamento dei delegati degli stabilimenti (oltre a Sangemini anche Amerino), con la presenza dei segretari generali di Fai Cisl, Dario Bruschi, Flai Cgil, Michele Greco e Uila Uil, Daniele Marcaccioli, per una valutazione sull’andamento dei siti e sulle condizioni di lavoro dei dipendenti.

L’analisi e le prossime tappe

«Gli stabilimenti di San Gemini ed Acquasparta come quelli dell’intero gruppo Acque Minerali D’Italia nato nel 2018 – si legge in una nota diffusa dalle tre sigle -, vivono una situazione delicata. Ad oggi sono aperte delle trattative che tutti auspichiamo possano concludersi nel più breve tempo possibile ed in maniera positiva per la totalità dei lavoratori del gruppo». I lavoratori dello stabilimento come tutta la delegazione sindacale, auspicano che dall’incontro del 6 febbraio alla presenza dell’amministratore delegato Massimo Pessina e poi l’11 febbraio dal tavolo di confronto in regione con l’assessore allo sviluppo economico Fioroni e con l’assessore all’agricoltura e delega alle acque minerali Morroni, «possano giungere notizie concrete e confortanti per lo sviluppo e la salvaguardia occupazionale». Inoltre le strutture regionali delle organizzazioni sindacali invitano vista la situazione, le segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila a chiedere la convocazione del tavolo di coordinamento nazionale.

Nevi (FI): «Servono segnali chiari»

Sulla questione è intervenuto in una nota anche il deputato di Forza Italia, Raffaele Nevi. «Sto seguendo – scrive – l’evolversi della situazione del gruppo Acque Minerali d’Italia di cui fanno parte anche i siti produttivi di San Gemini e di Acquasparta. Parliamo di realtà importanti del nostro territorio, sul fronte economico e occupazionale, di cui già mi ero interessato in passato incontrando i rappresentanti sindacali. Bene ha fatto il sindaco Clementella, nei giorni scorsi, a sollecitare la proprietà del gruppo ad un confronto istituzionale riguardante le prospettive future della società e del sito produttivo di San Gemini. Infatti ho appreso che il dottor Pessina nei prossimi giorni incontrerà gli assessori regionali Fioroni e Morroni. Continuerò a monitorare questa situazione e sarò in contatto sia con l’amministrazione comunale che con il vicepresidente della giunta regionale con delega alle acque minerali Morroni e l’assessore allo sviluppo economico Fioroni. Il mio auspicio è che da questi incontri emergano dei segnali chiari futuro dei siti produttivi ternani».

Grimani: «Vigileremo»

«Le notizie riguardanti la Sangemini Acque creano allarme tra i lavoratori e gettano ombre sul futuro»: a prendere posizione è anche il senatore di Italia Viva, oltre che ex sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani. «Credo sia necessario – scrive in una nota – che la proprietà garantisca con tempistiche certe la realizzazione del programma di investimenti previsti con la conseguente tenuta occupazionale come previsto negli accordi del 2018/19. Non ci sono su questo deroghe possibili. È da troppo tempo che agli annunci non seguono atti concreti e rassicuranti. L’acqua Sangemini è non solo il mome del più importante marchio tra le acque emunte nel territorio ma è un brand di spessore internazionale che può essere un riferimento per le politiche di sviluppo non solo dell’Umbria ma dell’Italia anche nei rapporti con l’estero. Negli anni in cui ho svolto il ruolo di sindaco abbiamo consentito alle nostre acque di non affondare nell’oblio del fallimento garantendo la tenuta dei marchi e dell’occupazione. Ora le istituzioni locali – conclude Grimani – dimostrino di essere all’altezza della situazione. Italia Viva e il sottoscritto vigileranno e manifestano disponibilità per interlocuzioni anche con il Governo del Paese».

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