Amelia, potenziato il servizio dialisi

Presidio ospedaliero ‘Santa Maria dei Laici’, ecco quattro posti letto in più e due nuove unità infermieristiche

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Quattro posti letto in più – tre attivi da un mese – e due nuove unità infermieristiche per potenziare la pianta organica formata da nove operatori e una coordinatrice. Queste le novità per il servizio dialisi del presidio ospedalierio ‘Santa Maria dei Laici’ di Amelia che, in questo modo, potrà aumentare i numeri registrati nel 2017: 38 pazienti in cura e oltre 4 mila 700 trattamenti eseguiti. L’obiettivo è arrivare a quota 6 mila.

L’Usl Umbria 2 ha predisposto un piano di riorganizzazione e potenziamento del servizio di nefrologia e dialisi del presidio di Amelia. «A ciò si aggiunge – spiega la direzione – l’impegno dei sei nefrologi dell’azienda Usl Umbria 2 che continuano a garantire anche attività ambulatoriali nefrologiche e reumatologiche. Il servizio dialisi del presidio ospedaliero di Amelia, diretto dal responsabile aziendale dottore Sandro Venanzi, in collaborazione con la coordinatrice infermieristica Lucia Bussotti, è un riferimento fondamentale nel territorio per gli utenti affetti da patologie renali in stato avanzato che richiedono un trattamento medico extracorporeo per depurare il sangue da scorie e tossine».

L’ampliamento consentirà di riassorbire pazienti del territorio che, al momento, sono trattati in altre sedi, con il risultato di annullare i disagi causati dalla distanza delle suddette sedi alle rispettive abitazioni e, contestualmente, abbattere i costi che la Usl sostiene per i relativi trasporti. Il reparto di nefrologia – con collaborazione polispecialistica e multidisciplinare – permette agli utenti di avere risposte assistenziali efficaci: «Diverse malattie – conclude la Usl Umbria 2 – possono infatti colpire i reni e causare un’insufficienza renale: infezioni delle vie urinarie, calcoli, malformazioni, malattie ereditarie, glomerulonefriti. Altre volte i reni si ammalano a causa del diabete o della pressione alta. Serve quindi un’analisi a 360 gradi per inquadrare la patologia e predisporre un adeguato piano terapeutico. Particolare attenzione viene posta alla condizione delle persone anziane, particolarmente predisposte a sviluppare un’insufficienza renale».

 

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