Art&Finance: «Arte e collezionismo trainano l’economia»

L’evento si è tenuto giovedì presso la Galleria Nazionale dell’Umbria

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Fatturato in crescita del 12%, la pittura il settore trainante e più giovani acquirenti. Con in ballo diverse sfide per il prossimo futuro, legate anche alle dinamiche geopolitiche. Questo il quadro relativo all’anno 2022 relativo al mercato dell’arte e dei beni da collezione, tracciato dai maggiori esperti nazionali del settore riuniti giovedì pomeriggio all’evento ‘Art&Finance: Il mercato dell’arte e dei beni da collezione. Report 2023’, organizzato da Deloitte ed ESG89 alla Galleria Nazionale dell’Umbria.

I dati

Il report, curato da Deloitte, ha messo in evidenza risultati sorprendenti per quanto riguarda il 2022: con riferimento al solo mercato delle aste oggetto di analisi, svoltesi sia in digitale che in presenza, il fatturato complessivo ha conosciuto una crescita del 12% rispetto al 2021. La ripresa del settore è stata guidata ancora dalla pittura, che ha registrato un incremento pari al 20,8%, nonostante il diffuso interesse per il comparto degli altri beni da collezione (i cosiddetti Passion Assets) in aumento dell’11,5%. Risultati raggiunti grazie al perfezionamento delle strategie ibride e digitali e al rafforzamento della presenza geografica, con l’abolizione delle restrizioni che avevano gravato sui maggiori e consolidati mercati occidentali nel 2021. In questo quadro, cresce la presenza di millennials e di giovani acquirenti che si affacciano sempre più al mercato dei beni da collezione, portando nuove esigenze, nuove abitudini d’acquisto e, al contempo, costituendo nuovo potenziale target da fidelizzare. Continua a crescere anche l’interesse per i Passion Assets (borse, sneaker, orologi e vini), meno impegnativi da un punto di vista economico e più funzionali in tema di rappresentatività sociale. Il tutto in un anno di continua evoluzione, anche rispetto a trend che, al termine del 2021, sembravano essere destinati a consolidarsi nel breve periodo. In primis l’ascesa degli NFT nel mondo dell’arte, fenomeno che ha conosciuto un brusco arresto a causa delle dinamiche intercorse durante l’anno nel mondo delle criptovalute, nonostante questo non abbia determinato un freno allo sviluppo di nuove tecnologie che potranno invece essere di grande supporto per l’intero settore. Prosegue inoltre il rafforzamento dell’attenzione nei confronti della sostenibilità sociale e della corporate social responsibility, in un contesto di grande sviluppo normativo e di crescente consapevolezza da parte dei consumatori e dei privati, sempre più orientati a scegliere realtà ‘responsabili’ nel proprio operato.

Gli interventi

Numerosi e prestigiosi i relatori presenti al tavolo. «Con la crescente consapevolezza dell’importanza dei cosiddetti fattori ESG, ossia Environmental, Social e Governance – ha spiegato Roberta Ghilardi, Deloitte Sustainability Manager -, la cultura entra quindi sempre più a pieno titolo nell’agenda del settore pubblico e privato per favorire lo sviluppo sostenibile. Questi trend si riflettono anche nel mondo del mercato dell’arte e del collezionismo, dove risulta crescente anche l’attenzione nei confronti degli impatti generati dagli investimenti, siano essi in attività filantropiche o in passion assets. Per il futuro, ci si auspica di potere rafforzare le metodologie per la misurazione degli impatti generati dalla cultura con modalità proprie e specifiche, in grado di riflettere in modo dettagliato le esternalità generate». L’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, ha inviato un videomessaggio: «La digitalizzazione pone le realtà tradizionali di fronte alla sfida interessante della compravendita online. Allo stesso tempo, le istituzioni culturali stanno cercando nuove modalità di utilizzo delle risorse disponibili per ottenere nuove fonti di reddito. Il mercato dell’arte sta affrontando importanti rivoluzioni». «L’interazione tra pubblico e privato nella valorizzazione dell’arte e della cultura come veicoli per il progresso della conoscenza e del benessere della collettività – ha spiegato Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader – diventa un elemento essenziale per rendere le iniziative sviluppate nei due ambiti efficaci nel portare valore aggiunto al territorio e agli stakeholder nel contesto della responsabilità sociale che sta andando a permeare iniziative pubbliche e private, sull’onda dei principi di sviluppo sostenibile dell’Onu. E’ necessaria quindi consapevolezza reciproca del pubblico e privato circa gli strumenti disponibili per valorizzare arte e cultura, che passano da incentivi e finanziamenti a benefici fiscali per collezionisti privati e aziende». Al tavolo hanno preso parte anche Pietro Ripa, Private Banker Fideuram, Maria Cristina De Angelis, direttrice della Fondazione CariPerugia Arte, Domenico Filipponi, Head Art Advisory Services UniCredit Private Banking, Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Gianfranco Recchia, Partner Audit & Assurance di Deloitte e responsabile dell’area umbra Arte&Tecnologia. A moderare il tavolo è stato Giovanni Giorgetti, presidente ESG89 Group.

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