Assunzioni ospedale: «Sbloccate a breve»

Terni, incontro tra commissario dimissionario e sindacati: «Dalla Regione risposte entro la settimana». La Fials chiede l’accesso agli atti

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Ritorna d’attualità il tema delle assunzioni di personale all’ospedale Santa Maria di Terni, in merito al quale mercoledì si è svolto un incontro tra i sindacati di categoria e il commissario straordinario uscente, Lorenzo Pescini. Il percorso proposto da quest’ultimo – prossimo alla partenza verso l’Usl Toscana Centro, a partire dal 1° ottobre – alle organizzazioni sindacali è quello di realizzare il piano assunzioni, già a suo tempo concordato, in due fasi: una prima fase, da completarsi nei prossimi tre mesi, per la parte necessaria a sopperire alle necessità più urgenti e alla copertura del turnover; una seconda fase di più ampio respiro per la parte rimanente, da realizzarsi a partire da gennaio 2020.

Risposte entro la settimana

Certo che la Regione garantirà «la continuità gestionale dell’ospedale con l’immediata nomina di un suo sostituto», Pescini – che ha espresso anche dispiacere per la mancata partecipazione di alcune organizzazioni sindacali – in una nota successiva all’incontro assicura di essere al lavoro da giorni, in stretto contatto con il presidente Fabio Paparelli e gli uffici amministrativi della Regione, «per trovare il percorso più efficace affinché il Santa Maria sia nella condizione di procedere alle necessarie assunzioni». «La Regione si è impegnata a dare all’azienda risposte concrete entro questa settimana – spiega ancora il commissario – e a sbloccare comunque la situazione con l’arrivo del nuovo commissario».

«Assunzioni senza risorse economiche»

Chi c’era alla riunione tra i sindacati è la Fials, che all’indomani dell’incontro interviene anch’essa con una nota, nella quale punta il dito contro l’accordo del 2017 tra l’allora assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, e Cgil, Cisl e Uil. «Barberini torna ancora alla ribalta per la sua specifica volontà di penalizzare l’azienda ospedaliera di Terni» dice la Federazione, che denuncia di essere stata esclusa dalla trattativa, che avrebbe invece privilegiato la ‘triplice’. E svela un altro dettaglio: «I risultati di quell’accordo prevedevano – a chiacchiere – l’assunzione di numerose figure professionali al di sopra della dotazione organica, trascurando un solo fondamentale particolare: dette assunzioni dovevano essere fatte ad invarianza della spesa consolidata che tradotto in termini più semplici significa senza alcuna risorsa economica». Elemento questo emerso nell’incontro di mercoledì con Pescini.

«Situazione prossima al collasso»

La Fials denuncia quindi che «ancora una volta le lotte interne alla vecchia direzione favorite da accordi trasversali con gruppi di potere regionali, hanno utilizzato i lavoratori per fini diversi da quelli della difesa dei legittimi interessi. Su questo intendiamo fare la dovuta chiarezza – continua la nota – richiedendo l’accesso agli atti alla Regione dell’Umbria su quanto sottoscritto dalle tre organizzazioni sindacali, quanto deliberato dalla Regione, e quanto recepito dalla direzione amministrativa dell’azienda ospedaliera di Temi. Oltretutto intendiamo conoscere se il termine di invarianza di spesa fosse riferito alla sola azienda ospedale di Terni o alla spesa totale regionale consolidata. Chiediamo con urgenza al presidente di giunta regionale – conclude la Fials – di volere fare chiarezza in materia ed assumere urgentemente tutti i relativi provvedimenti a tutela dell’azienda ospedale di Terni e di tutti i suoi lavoratori che in questo momento si trovano in condizioni di assoluta emergenza e prossimi al collasso».

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