Ast e Lucia Morselli: l’addio è vicino

Terni, ThyssenKrupp abbandona un tavolo di trattativa sulla cassa integrazione dopo una richiesta di informazioni sui programmi trimestrali

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di M.T.

La riunione – tra i rappresentanti della ThyssenKrupp Ast e quelli della Rsu si parlava della videosorveglianza – era filata via abbastanza liscia. Poi, però, l’azienda ha tirato fuori il ‘documentino’, dicendo: «Ci sarebbe da firmare questo».

La cassa integrazione Si trattava, racconta Fabrizio Blasi, coordinatore della Rsu della Uilm Uil, «di un ‘verbale’ relativo alla cassa integrazione (tredici settimane di ‘ordinaria’ per circa 700 addetti dell’area a caldo e collegate; ndr) e che avremmo dovuto sottoscrivere. Io – spiega il delegato – ho premesso che non avrei avuto problemi a formarlo, visto che ci avrebbe permesso di superare le criticità legate alle fermate ormai strutturali che ogni fine mese interessano quell’area, ma mi sono permesso di chiedere qualche dettaglio». Ma i rapresentanti della ThyssenKrupp Ast se la sono presa a male. Si sono alzati e se ne sono andati.

Riunione finita «E pensare – racconta un Blasi più stupito che arrabbiato – che mica avevo chiesto di essere informato su ‘dati sensibili’ o su, chissà che: avevo semplicemente proposto che ci dessero un minimo di notizie su quelli che si ipotizzava potessero essere i volumi del prossimo trimestre (parlare di periodi più lunghi, al momento, pare follia, dalle parti di viale Brin; ndr), visto che se proponi un certo tipo di utilizzo della cassa integrazione è probabile che tu sappia dove andrai a parare. Ribadendo che non ero contrario al provvedimento e che, anzi, questo avrebbe dato ‘respiro’ ai lavoratori, non costringendoli a fare ricorso alle ferie, ma loro hanno chiuso le cartelline e via. Riunione finita».

La tensione Un comportamento che, dice Fabrizio Blasi, «sinceramente non riesco a decifrare e mi rifiuto di interpretarlo correndo dietro alle tante, troppe, voci che circolano all’interno della fabbrica e non solo. Ma di sicuro mi ha fatto pensare ad un nervosismo difficilmente giustificabil, visto che le notizie che vengono fatte circolare all’esterno parlano di un’azienda in salute».

Le voci Blasi, infatti, non accetta di commentare i rumors – che si stanno facendo insistenti – sull’accellerazione che avrebbe subìto la ‘procedura di uscita’ di Lucia Morselli – «questo non è il mio lavoro», spiega il sindacalista – che viene data in partenza in tempi più rapidi di quanto non ci si aspettasse: potrebbe non essere lei, insomma, a rappresentare la ThyssenKrupp Ast al tavolo di verifica che il Mise dovrebbe organizzare per il 22 del mese.

Il sindacato Durissima la nota emessa, poi, dalla Uilm, che dopo aver ricostruito i fatti: «Il direttore del personale si è alzato ed ha abbandonato il tavolo di discussione senza dare alcuna spiegazione e ponendo un atteggiamento pregiudiziale nei confronti di chi chiede chiarezza e trasparenza nelle informazioni e nelle azioni correttive da perseguire a tutela dei lavoratori. La Rsu Ast Uilm condanna tale atteggiamento di chiusura nel fornire informazioni dovute in un corretto sistema di relazioni industriali. La Rsu Ast Uilm ribadisce la volontà mai venuta meno di instaurare un rapporto di interlocuzione con la direzione aziendale basato sulla trasparenza e non sul consociativismo ai limiti del servilismo che forse qualcuno auspica».

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