Ast, investimenti e stabilizzazioni: c’è la pre-intesa sul piano ponte

Terni, firmata mercoledì sera da azienda e sindacati. Confronto si sposta al Mise

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L’ad Massimiliano Burelli lo aveva promesso domenica, a margine della messa natalizia al duomo, e così è stato: nella tarda serata di mercoledì i vertici di Ast e le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb, insieme alle rsu, hanno raggiunto una pre-intesa sul piano industriale ponte. Questa viene definita «positiva ed importante» dagli stessi rappresentanti sindacali, in quanto «garantisce i temi principali relativi al mantenimento dei livelli industriali, occupazionali e salariali dei lavoratori».

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Organici confermati, 20 milioni investiti

Diversi sono gli impegni assunti dall’azienda dopo il serrato confronto con le organizzazioni sindacali, come sottolineano in una nota queste ultime. Viene confermata la produzione di almeno un milione di tonnellate di acciaio fuso, che garantisce gli attuali assetti industriali e commerciali.  Sarà anche realizzato un ulteriore incremento della capacità produttiva di laminato a freddo pari al 6% annuo. Gli organici (2 mila 324 dipendenti) saranno confermati ai livelli attuali fino al 30 settembre 2021 ed è inoltre previsto il reclutamento di almeno 17 lavoratori somministrati usciti nel mese di giugno 2020. Gli investimenti si attesteranno a 20 milioni di euro, dei quali 7 milioni per il completamento del ‘progetto scorie’, previsto entro il 2021/2022. 

Uscite impiegati volontarie e incentivate

Altri progetti citati nel testo saranno discussi e perfezionati nelle sedi opportune con le rsu. Un impegno particolare si riscontra su salute, ambiente e sicurezza (settori in cui sarà concentrato almeno il 30% degli investimenti) rafforzando e valorizzando il protocollo firmato dalle organizzazioni sindacali e dall’azienda in sede prefettizia. Inoltre le eventuali uscite di 31 impiegati – per completare il progetto di riduzione del personale amministrativo avviato nel 2019, fermo a 19 uscite – saranno volontarie ed incentivate, con la procedura da aprire dopo lo sblocco dei licenziamenti, evitando le fattispecie previste dalla legge anti-Covid, che poteva già prevedere l’apertura del provvedimento.

Premio all’orizzonte. Ora la palla alle istituzioni 

Contestualmente saranno stabilizzati operai somministrati in eguale misura alle uscite. Viene inoltre riconfermata l’ultrattività della contrattazione di secondo livello e la possibilità di un nuovo premio da valutare – rispetto agli andamenti economici e produttivi – entro il 31 marzo 2021. Sul fronte commerciale, la strategia di Ast sarà quella di incrementare la presenza nel mercato finale del prodotto laminato a freddo e nelle nicchie di mercato ad elevato valore aggiunto, inoltre c’è l’impegno aziendale a continuare il consolidamento della stessa struttura commerciale.  Un risultato, quello raggiunto con la firma della pre-intesa, che «non era per nulla scontato – sottolineano sindacati e rsu -, vista la particolare fase pandemica, il processo di disimpegno da parte della ThyssenKrupp e alle iniziali dichiarazioni del management aziendale di Acciai Speciali Terni». «Ancora una volta si dimostra che le buone relazioni sindacali portano risultati importanti per i lavoratori e per il territorio. Il percorso si concluderà con l’incontro al Mise, dove come organizzazioni sindacali ribadiremo la strategicità del sito integrato e delle sue produzioni. Auspichiamo, altresì – concludono Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb – che il Governo, le istituzioni locali e la politica tutta, facciano la propria parte, attuando azioni fondamentali che abbiano l’obiettivo della valorizzazione del sistema manifatturiero territoriale e nazionale con particolare riferimento alle produzioni siderurgiche compatibili con la sostenibilità ambientale, sociale ed economica».

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