L’architettura moderna nei luoghi pubblici da anni ormai tiene in considerazione le esigenze delle persone con problemi di deambulazione, tanto che quando troviamo una ‘barriera architettonica’ la cosa appare sempre spiacevole. Ancor di più se la cosa si verifica in un ufficio della pubblica amministrazione.
Postazioni inaccessibili ai disabili all’anagrafe Rimbocchi
Succede a Perugia, precisamente all’ufficio anagrafe decentrato del Comune di Perugia, presso la sede di Rimbocchi. Un piccolo gradino, pochi centimetri. Facilmente superabile da chi cammina con le proprie gambe; difficile da scavalcare per anziani, bambini, mamme con passeggini; pressoché impossibile per chi è costretto in carrozzina.
«Mi avevano detto: ‘Non ci sono barriere’»
A denunciarlo Laura Santi, 46 anni, attivista dell’associazione Luca Coscioni che da anni porta avanti campagne di sensibilizzazione sui temi della disabilità. Laura convive con la sclerosi multipla, si muove grazie a una sedia a rotelle che è leggera, ma che comunque non le ha consentito di scavalcare quel gradino. E si rammarica per questo. Anche perché al telefono l’avevano rassicurata: «Non si preoccupi, la sede è accessibile». E invece, una volta lì, l’amara scoperta.
Un percorso a ostacoli per chi è in carrozzina
Ci tiene a sottolineare che la funzionaria che l’ha accolta è stata premurosa e gentile (e ci mancherebbe, aggiungiamo noi), ma che comunque la sua esperienza è stata disastrosa: all’ingresso ha dovuto compiere una gimkana visto il pavimento dissestato («La mia assistente più robusta ha avuto più di un problema per portarmi senza che “capottassi”», racconta) e una volta entrata ha notato che la postazione prenotata era inaccessibile mentre ce n’era un’altra libera raggiungibile senza barriere. Solo che era inutilizzata.
Basterebbe poco per essere inclusivi
Com’è possibile che nel 2022 si verifichino ancora queste cose? Eppure basterebbe poco, davvero poco, per uniformare l’accessibilità degli uffici. Anche di quelli che si trovano in stabili costruiti prima che entrassero in vigore le norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche. L’appello è rivolto innanzitutto al sindaco Andrea Romizi, ma, in generale, a tutti gli amministratori. E riguarda gli uffici ma anche gli arredi urbani.
Il problema marciapiedi: la caduta di Adriana
Lo scorso anno raccontammo la storia della signora che si ribaltò con la sua carrozzina nelle strade di Ponte San Giovanni. Anche allora provammo a lanciare un appello agli assessori competenti. Ma nessuno rispose.