Blitz anti-camorra, sequestri in Umbria

Sei immobili sequestrati a Todi, uno ad Assisi. Erano intestati a persone o società riconducibili a clan camorristici. Sedici arrestati, nessun umbro

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Numerose misure cautelari – 16 arrestati – disposte dal Gip del tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, sono state eseguite all’alba di mercoledì nei confronti di diversi soggetti legati a più clan camorristici, operanti anche in Umbria. Sequestri a Todi e Assisi. Coinvolta anche l’area ternana, riferiscono dal comando provinciale delle Fiamme Gialle, senza tuttavia fornire altri dettagli.

L’indagine è stata eseguita dalla Guardia di finanza – nucleo di polizia tributaria Gico di Bologna – in collaborazione con il Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico) di Roma, con il comando provinciale di Napoli delle Fiamme Gialle e con il gruppo di Giugliano. Custodia cautelare in carcere per dodici persone, domiciliari per ulteriori quattro. Numerosi sequestri su tutto il territorio nazionale, oltre 50 gli indagati.

700 milioni Questo il valore del sequestro preventivo. La base del gruppo finito nel mirino della Finanza è in Campania. Le attività illecite riguarderebbero diversi settori, in primis gli investimenti immobiliari e le truffe alle assicurazioni. Le altre regioni coinvolte nell’operazione sono Lazio, Sardegna, Lombardia, Abruzzo ed Emilia Romagna: tra le accuse figurano anche l’intestazione fittizia di beni, l’usura, il riciclaggio e la violenza privata.

Il sequestro ha riguardato 1177 immobili, 211 veicoli, 59 società e 400 rapporti bancari. L’operazione ha coinvolto un gruppo criminale legato a diversi clan camorristici quali Mallardo, Lauro, Puca, Verde, Aversano, Perfetto e gli sciossionisti, operanti nell’area napoletana. Quindici dei sedici arrestati sono campani, il rimanente è di Faenza (Ravenna).

In Umbria L’operazione è stata condotta dal Colonnello Luca Torzani, Comandante Nucleo Polizia Tributaria di Bologna. Gli immobili sequestrati – abitazioni e magazzini – sono intestati a persone e società campane, riconducibili ai clan camorristici coinvolti nell’inchiesta: un immobile sequestrato ad Assisi e ben sei a Todi.

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