Non si ferma l’ondata di episodi di violenza nelle carceri umbre. L’ultimo episodio, denunciato dal Sappe, riguarda quello di vocabolo Capanne a Perugia: pugni e calci ad un agente della polizia penitenziaria con sette giorni di prognosi.
Nuovo allarme
«Un detenuto tunisino – a parlare è Fabrizio Bonino, segretario nazionale Sappe per l’Umbria – in attesa di primo giudizio, che già nella serata di lunedì aveva sfrontatamente spintonato per ben due volte l’ispettore di polizia penitenziaria addetto alla sorveglianza generale, facendolo cadere a terra, martedì sera, dopo essere stato fatto uscire dalla cella per effettuare una telefonata, si è proditoriamente scagliato contro l’agente di servizio nel reparto isolamento perché, a suo dire, lo aveva fatto aspettare troppo. Lo ha colpito ripetutamente con pugni e calci. Il poliziotto è stato trasportato presso il nosocomio cittadino per le cure del caso e, successivamente, è stato dimesso con una prognosi di sette giorni. Questo di Perugia è l’ennesimo grave e intollerabile evento critico che vede coinvolto un carcere penitenziario della Regione Umbria, abbandonata dall’amministrazione penitenziaria da quando è stato cancellato il provveditorato di Perugia ed la regione è stata accorpata dalla Toscana».