Derby dell’Umbria: il percorso di Perugia e Ternana

Un giorno e sarà straregionale al Curi: il cammino di Grifo e Fere finora

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di P.C.

L’ultima volta era finita con la Ternana a festeggiare per la Supercoppa e il Perugia sconfitto, ma contento per la recente vittoria del campionato. Perdere un derby non fa mai piacere, ma perderlo dopo aver vinto un campionato sicuramente addolcisce l’amarezza. Ora è di nuovo tempo di confronto.

L’avvio di stagione in coppa Italia

La campagna estiva è stata altalenante per entrambe: il Grifo frenato dall’esigenza di comprare, le Fere di vendere. I colpi, come da tradizione, sono arrivati alla fine: Donnarumma e Pettinari, grandi nomi per Leone; Segre, Matos e De Luca, volti meno noti per Giannitti ma che comunque, dopo un inizio in sordina, si sono resi utili alla causa. Fuochi d’artificio per entrambe in coppa Italia, contro squadre di Serie A le due umbre confermano pregi e difetti di un atteggiamento troppo spregiudicato. La Ternana che rifila cinque gol al Bologna in meno di un’ora, conquistando il passaggio del turno nonostante il ritorno dei felsinei e il Perugia che invece si fa raggiungere e superare dal Genoa, dopo l’iniziale doppio vantaggio.

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L’inizio in campionato

L’inizio, in campionato, è diametralmente diverso. Subito un blitz per il Perugia sul campo del modesto Pordenone, tre sconfitte di fila per la Ternana contro Brescia, Reggina e Pisa, tre squadre che dimostrarono sin da subito di poter ambire alle prime posizioni di classifica. Oltre a svelare al mondo calcistico le ambizioni dei toscani, i 4 gol presi in casa da Lucca e compagni diedero la scossa all’ambiente, inducendo Lucarelli a provare qualche accorgimento tattico: a Monza il primo punto, con la difesa a tre; in casa col Parma (alla quinta giornata), il primo successo, nell’infrasettimanale del 22 ; bissato 4 giorni dopo dal successo con la Spal, sempre al Liberati. Nel frattempo, il Perugia alternava prestazioni buone in trasferta e deludenti in casa, caratterizzandosi come squadra capace di annullare avversarie forti ma in difficoltà quando c’è da far gioco. Ecco quindi la sconfitta casalinga con l’Ascoli, all’esordio casalingo, ma anche il buon pari di Frosinone; poi la scialba prestazione col Cosenza, seguita però dalla dilagante vittoria di Cremona. E ancora: brutto pari in casa con l’Alessandria e zero a zero in casa del Benevento, meritando ampiamente la vittoria.

La marcia del Grifo

Il primo acuto fra le mura amiche è arrivato il 16 ottobre, alla settima, grazie a un calcio di rigore di Manuel De Luca che ha steso il Brescia e subito dopo è arrivato un altro buon pari a Lecce, seppur soffrendo tantissimo. L’altalena è continuata perché la Reggina ha violato il Curi alla decima e poi il Perugia è andato a vincere a Ferrara sul campo della Spal, raggiungendo la terza vittoria esterna di questa prima parte di stagione. Tre, esattamente come le vittorie casalinghe. Quindi anche per i biancorossi è arrivato il capitombolo roboante: 4-1 in casa del Como, sconfitta senza attenuanti che però, esattamente come per la Ternana, ha rappresentato un momento di svolta, visto che da quel giorno (era il 6 di novembre, 12esima giornata), il Perugia non ha più perso.

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Ternana altalenante

Nel frattempo, la Ternana ha cominciato a ingranare, ma non è mai riuscita a trovare un filotto di vittorie per riproporsi in modo veemente in zona playoff, nonostante il calendario autunnale presentasse avversarie più abbordabili rispetto al terribile inizio. Dopo le due vittorie di fine settembre è infatti arrivata la sconfitta di Cremona. Poi altre due vittorie consecutive: a Pordenone e in casa col Vicenza, ultima e penultima. Ma alla terza consecutiva contro squadre inferiori, a Cosenza, è arrivata la stecca: 3-1 con due gol subiti nei primi dieci minuti. Il primo novembre sconfitta anche col Como, al Liberati. Quindi il blitz di Alessandria e due pareggi consecutivi, con Cittadella e Lecce. Dopo la vittoria casalinga col Crotone, portata a casa in modo dopo un’espulsione, le Fere ebbero l’occasione per il definitivo salto di qualità a Frosinone, con i locali in inferiorità numerica dal 25esimo del primo tempo. Questa la partita che, almeno a sentire Lucarelli, ha cambiato le ambizioni delle Fere per questa stagione già a inizio dicembre. Naturale conseguenza di questo calo di tensione la sconfitta casalinga col Benevento, seguita da un’altra sconfitta sul campo del Venezia in coppa, che fa arrivare i rossoverdi al derby col peggior filotto dopo i tre ko consecutivi di inizio campionato. Diametralmente opposta la condizione psicologica del Perugia, che magari non vince con continuità, ma non perde dalla trasferta di Como e nelle ultime cinque ha messo insieme due vittorie (con Vicenza e Crotone) e tre pareggi, contro Cittadella, Pisa e Parma.

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