Cerchi e scie sui cieli dell’Umbria: le reazioni social e la spiegazione del fenomeno

Da Perugia a Terni passando per Spoleto, Orvieto e Città di Castello: decine di segnalazioni

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di Giovanni Cardarello

Per cercare di spiegare quello che è accaduto mercoledì 31 gennaio nei cieli dell’Umbria, occorre far ricorso alle affermazioni dell’uomo del momento: Jannik Sinner. Il giovane campione di San Candiano, fresco vincitore dell’Australian Open, in un’intervista ha affermato con nettezza che «i social non mi piacciono, non è lì la verità». O almeno non lo è in parte e soprattutto non lo è quando si tratta di analizzare un fenomeno naturale.

Un fenomeno come quello accaduto lunedì nei cieli dell’Umbria, quando decine e decine di singoli account, di pagine fan e di gruppi Facebook hanno rilanciato, con grande enfasi, un evento davvero particolare. L’evento è quello rappresentato da una serie di cerchi e di scìe di vapore comparsi ad altissima quota e pertanto visibili in quasi tutta la regione.

A lanciare ‘l’allarme’ è stato, in maniera ironica, il titolare della popolare pagina Facebook ‘L’perugino n’guastito’ – oltre 76 mila follower – chiamando in causa anche l’altrettanto popolare account del ternano Zio Command. Nel post compaiono otto scatti, presi in vari punti della regione, ma tutti afferenti allo stesso punto dove si notano una serie di cerchi e di scie di vapore.

«Le cose èn 2… O ‘l pilota de l’apparecchio è mbriaco o qualcosa stanno a studià», scrive il perugino aggiungendo nel pomeriggio: «Nessun alieno, niente veleni è stato Zio Command che perdeva ‘pò de nafta agricola la ppi cièli de Terni». Oltre 1.500 i commenti ma è il meno rispetto alle centinaia di post che hanno preso le mosse da queste foto.

Post di sedicenti ricercatori, di complottisti di ogni livello, di terrapiattisti convinti ma anche di qualche ‘isolato’ scienziato. C’è anche chi si è preso la briga di andare sul popolare sito Flightware per scoprire se ci fossero degli aerei ‘sospetti’ presenti nel territorio. La logica-social è sempre la stessa, ‘scie chimiche’, ‘stanno testando il 5G’, ‘non ce lo dicono’. La realtà come sempre è meno complessa e più banale.

L’ipotesi più logica dello strano disegno comparso nei cieli dell’Umbria è che diversi tipi di areo hanno uno scarico da dove esce aria caldissima che appena entra in contatto con umidità e particolari temperature, genera scie di condensazione. Nuvole artificiali. La spiegazione dei cerchi è invece legata al traffico nei cieli, dove è realistico immaginare tanto ‘deviazioni’ per il traffico quanto di tempi di attesa indicati dalle torri di controllo, per non tacere del fatto che l’aereo potrebbe essere impegnato in azioni di foto rilevazione (quelle che usiamo per Google Maps per intenderci).

Un’altra spiegazione realistica potrebbe essere in ordine a prove di volo, addestramenti in zona costanti. Meno ‘solide’ le ipotesi di messaggi d’amore (il disegno di una farfalla?), esercitazioni militari o, perché no, cloud seeding l’inseminazione delle nuvole, una tecnologia molto in voga in Arabia Saudita ed in Israele per favorire le piogge. Piogge che in questo caldo inverno del 2023-2024 latitano pesantemente. Ma davvero siamo nel novero delle ipotesi. L’unica certezza è che sui social basta davvero poco, pochissimo, per scatenare reazioni incredibili. E ieri, in Umbria, ne abbiamo avuto l’ennesima riprova.

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