Un’associazione criminale che, per il superamento dei concorsi, chiedeva dai 2 agli 8 mila euro. A capo c’era un truffatore seriale romano, finito nel mirino della Guardia di finanza di Perugia – perquisizioni in corso anche a Spoleto e Massa Carrara – dopo un anno di indagini: le persone beffate dal raggiro sono un centinaio.
Parte del sequestro
Millantatore e finti personaggi
L’uomo a capo dell’associazione vantava rilevanti conoscenze all’interno delle forze armate, del corpo di polizia penitenziaria, dello Stato di Città del Vaticano e della società Italo Treno S.p.A. (totalmente all’oscuro della situazione): nel corso del tempo lui ed i suoi complici si sono fatti consegnare soldi da cento persone ai fini della vittoria nei concorsi o per l’assunzione nella società dedita al trasporto ferroviario. Ma come fare a guadagnarsi la fiducia delle vittime? Venivano organizzati incontri ai quali partecipava un finto generale dell’Esercito, un falso principe leader di un ordine cavalleresco, un vescovo non appartenente alla chiesa cattolica ed un ufficiale della penitenziaria.
La truffa
Alle vittime veniva richiesta la documentazione – fotografie, certificati di residenza, curriculum ecc. – per la partecipazione ai concorsi e falsi quiz precompilati per il via libera nelle prove; in qualche circostanza non sono mancati veri esami clinici in un noto centro diagnostico di Roma. Gli incassi variavano dai 2 agli 8 mila euro (tramite contanti o versamente su carte prepagate) per singola persona, tutti divisi tra i componenti dell’associazione a delinquere. Quando il concorso non veniva superato si giustificavano in qualsiasi modo per non restituire il denaro. L’attività è stata condotta dal gruppo tutela economia del nucleo di polizia economico-finanziario delle Fiamme Gialle di Perugia.
