Choco bar a Perugia, Nestlé prende tempo

Che fine ha fatto il progetto del patron di Eurochocolate Guarducci per le Logge di Braccio? Tra domande e ipotesi a parlare è solo la multinazionale svizzera

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L.P.

Botta e risposta, manifestazioni, conferenza stampa, proteste, banchetti in piazza, una città divisa e tante, forse troppe, chiacchiere sui social network. L’estate non è ancora finita ma sembra lontana, lontanissima, la polemica che aveva investito amministrazione, curia, Sovrintendenza e l’imprenditore perugino Eugenio Guarducci per l’apertura del famigerato Choco bar sotto alle Logge di Braccio.

Il cantiere

Il cantiere

La vicenda Da maggio a settembre di acqua sotto alle Logge ne è passata tanta. Ma del Chocobar neanche l’ombra. In mezzo c’è stata la nomina di assessore al turismo di Assisi del patron di Eurochocolate e anche il Todi Festival tutt’ora in corso. La città, però, sulla questione è rimasta divisa: da un lato c’è chi esalta l’iniziativa privata, la ripulitura a spese di Guarducci delle Logge che, ora, sono uno spettacolo, nonché l’apertura di un locale che, di fatto, priverebbe balordi e giovani maleducati di spazi in cui bivaccare senza regole.

‘Logge pubbliche‘ Dall’altra parte della barricata, invece, chi è convinto che lo spazio sotto alle Logge debba rimanere pubblico, fruibile a tutti e non solo a chi ha voglia di consumare e pagare una tazza di cioccolata calda e che soprattutto non spetti al privato il compito di ‘ripulire’ dal degrado luoghi pubblici. Accanto a Umbria grida terra che ha portato avanti la protesta parlando apertamente con la curia, il sindaco, l’assessore Fioroni e lo stesso Guarducci, tanti cittadini, studenti e rappresentanti di associazioni convinti dell’importanza di non svendere al privato luoghi fondanti per la storia della città.

Lavori in corso sotto la Loggia di Braccio

Lavori in corso sotto la Loggia di Braccio

Accesso negato Tra polemiche, manifestazioni, conferenze stampa e scontri aperti, alla fine la Soprintendenza aveva ritrattato il divieto, precedentemente imposto, di installare dei tavolini sotto alle Logge, qualora fosse consentito il passaggio libero di tutti e fossero mantenute pubbliche le sedute in travertino. Nel frattempo i lavori sono andati avanti, Guarducci aveva promesso la riapertura delle Logge in occasione della rievocazione storica Perugia1416 e l’inaugurazione di un Choco-bar sotto l’insegna ‘Perugina’. Ma in realtà, nonostante qualche domenica d’estate le Logge abbiano ospitato la campagna di marketing #abbracciolelogge, a tutt’oggi l’ingresso è sbarrato dalle barriere che delimitano il cantiere e del progetto non si sa più nulla.

logge di braccio

Polemiche durante la conferenza di presentazione dell’iniziativa

Domande Sono in tanti, in città, a chiedersi che fine abbia fatto il Choco bar. I lavori sono finiti? Il locale aprirà? «Aprire per Perugia1416 significava aprire solo in quell’occasione», scherza qualcuno. Si chiamano in causa anche i consiglieri comunali, affinché facciano un’interpellanza alla giunta per rendere noto alla cittadinanza lo stato del progetto. Niente, tutto tace. Tace anche Eugenio Guarducci, forse troppo impegnato nell’organizzazione della trentesima edizione del Todi Festival, tace la politica e, ahinoi, parla poco anche la Nestlé.

Le ipotesi Difatto, qualche ‘mala lingua’, nei giorni scorsi ha ipotizzato che l’operazione sia stata interrotta e il bar non sia stato ancora aperto perché la multinazionale svizzera che ha la proprietà del marchio Perugina, si sia defilata dopo le polemiche che hanno investito a pioggia l’operazione. Nessuno conferma né smentisce, da Milano l’ufficio stampa fa sapere che «sulla presenza dei nostri marchi al momento c’è una trattativa in corso, personale e riservata», pertanto non è possibile sapere se, e soprattutto quando, il Choco-bar Perugina aprirà. «Quello è di esclusiva competenza della Gioform, l’azienda di Guarducci – dicono – non possiamo sapere noi se e quando aprirà».

Un tweet di Guarducci

Un tweet di Guarducci

Trattativa in corso Eppure l’affare sembrava già concluso e la presenza del marchio che ha reso celebre nel mondo il Bacio e le caramelle Rossana sembrava ormai scontata. «Questa è una dichiarazione del dottor Guarducci – spiegano ancora da Milano – quando facciamo una cosa in maniera ufficiale usiamo produrre comunicazioni ufficiali. In questo momento la trattativa è in corso, non abbiamo niente da dichiarare». Nessuno, dunque, dichiara niente. Qualcuno, invece, ipotizza nuove destinazioni d’uso, come un locale che possa ospitare prodotti a chilometro zero e le eccellenze del territorio, nulla a che vedere con il cioccolato svizzero, dunque. Le solite chiacchiere, forse. Per saperne qualcosa di più, allora, non resta che aspettare una dichiarazione ufficiale del patron di Eurochocolate o, ancora meglio, del suo amico Pinocchio che, via Twitter, è ormai diventato il suo consulente.

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