Terni, sepolture ultra 50ennali: parte revoca

C’è l’avviso che riguarda oltre 400 loculi in diversi padiglioni

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di S.F.

La procedura fa parte di quel piano denominato ‘I Sepolcri’ per riportare il cimitero di Terni a condizioni accettabili. Un progetto a step che negli ultimi giorni ha fatto scattare il procedimento per la revoca della concessione delle sepolture ultra 50ennali: i loculi coinvolti – divisi tra i padiglioni A, B, C, D, E e F – sono circa 440. Gli uffici tecnici hanno concluso l’operazione di ‘studio’ per individuarli: il focus è su quelli per i quali risulta siano trascorsi più di 50 anni dalla tumulazione.

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Su che base?

Il Comune si muove tenendo in considerazione un decreto di Francesco Cossiga – presidente della Repubblica dal 1985 al 1992 – datata 1990 e del regolamento di polizia mortuaria del Comune approvato nel 2009. In sostanza viene esplicitato che per le concessioni di aree a tempo determinato eccedenti 99 anni e rilasciate prima del 10 febbraio 1976, possono essere revocate «quando siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma e qualora si verifichi una grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno del Comune e, non sia possibile provvedere tempestivamente all’ampliamento o alla costruzione di un nuovo cimitero». In tal senso di loculi ‘antichi’ non ne mancano a Terni e i tecnici hanno iniziato il censimento per completare la verifica: viene specificato che c’è «sussistenza della grave situazione di insufficienza di spazi destinati alla sepoltura in loculo, rispetto alle esigenze della cittadinanza, nonché all’impossibilità di procedere ad un ampliamento del cimitero cittadino in tempi brevi e tali da assicurare un immediato soddisfacimento delle numerose domande di tumulazione giacenti presso gli uffici cimiteriali, al fine di scongiurare una futura e certa emergenza sanitaria». Una revoca nell’interesse pubblico in definitiva. «Qualora decorra il periodo di 30 giorni, di pubblicazione e che nessuno si sia rivolto agli uffici cimiteriali, si disporrà la revoca della concessione», in riferimento al mese di tempo a disposizione degli eredi/familiari/parenti delle concessioni oggetto della procedura.

OBIETTIVO IMPIANTO DI CREMAZIONE. I DUE NUOVI PADIGLIONI

Il degrado, il rimborso e l’ossario

A ciò si lega anche un’altra tematica, vale a dire le condizioni: «Le salme presenti sono state tumulate da oltre 50 anni ed i padiglioni loculi dove sono inseriti i relativi loculi, presentano gravi segni di degrado e di cedimenti strutturali tali da necessitare una urgente opera di manutenzione ordinaria e straordinaria per motivi di messa in sicurezza e di decoro del cimitero urbano». I concessionari coinvolti avranno diritto al rimborso: per questo motivo saranno a carico del Comune i costi per le estumulazioni e le traslazioni delle salme, resti mortali o ceneri. Altro aspetto: lapidi, foto ed arredi funerari non richiesti diventeranno di proprietà del Comune. I familiari nei trenta giorni a disposizione possono chiedere la concessione in uso di un ossario.

Cosa succede se nessuno si fa avanti. La traslazione

In caso di mancanza di risposte all’avviso’ del Comune «si provvederà d’ufficio alla adozione del provvedimento di revoca delle concessioni cimiteriali e alla consequenziale traslazione delle salme in campo di inumazione fino alla mineralizzazione, e/o dei resti in apposite cassettine riportanti il nome e cognome dei defunti, che saranno a disposizione dei familiari per il periodo necessario alle commemorazioni presso il deposito del Cimitero urbano di Terni». Tutti gli interessati dal procedimento possono vedere gli atti della procedura e presentare memorie scritte/documenti entro trenta giorni. Curiosità: tra gli oltre 400 defunti nell’elenco ci sono anche una persona nata nel 1829 (Nazzarena Leonardi Tifi) e un’altra nel 1835 (Giovanni Gugliormella). 

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