Cinquina pure per Han, per Pajac ‘solo’ 1 turno

Il nordcoreano del Perugia non gioca neppure un minuto in Libano. Intanto il giudice sportivo conferma che quello di Pajac non era gioco violento, ma solo un «fallo di gioco»

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Magari non sarebbe servito. Ma il fatto che Han abbia fatto migliaia di chilometri senza giocare neanche un minuto con la sua nazionale (che ha perso 5-0 in Libano), al danno aggiunge la beffa per il Perugia e per i suoi tifosi.

HAN E LA NAZIONALE: I TIMORI DELLA VIGILIA

A testa bassa dopo la cinquina

Han torna a casa Il giovane attaccante tornerà in Italia mercoledì sera. Magari non sarà stanco per la partita (non) giocata, ma senza dubbio spossato per le migliaia di chilometri fatti in aereo. Resta il sospiro di sollievo per i tifosi che – visti i problemi nelle relazioni internazionali fra Italia e Corea del Nord (Alfano ha di fatto espulso l’ambasciatore nordcoreano) – temevano addirittura ritorsioni da parte del governo di Pyongyang. Timori rientrati.

Si ricomincia a lavorare Il rientro di Han è il primo tassello sul quale Giunti comporrà il mosaico-formazione. Probabile che accanto a lui giocherà Cerri. Lo ha detto lo stesso tecnico dopo la pesante sconfitta casalinga con la Pro Vercelli, ricordando che Di Carmine ha giocato tanto (forse troppo) negli ultimi tempi. I prossimi allenamenti saranno decisivi: sedute mattutine mercoledì e giovedì, dopo il ritrovo di martedì pomeriggio. Venerdì sera si torna in campo, allo Zaccheria di Foggia, per l’anticipo della nona giornata. C’è da riscattare le due sconfitte consecutive (3 nelle ultime 4 gare), che hanno lasciato strascichi nell’ambiente.

L’espulsione di Pajac

Un turno a Pajac Intanto il giudice sportivo di serie B Emilio Battaglia ha dato ‘solo’ un turno a Marko Pajac. Nel comunicato ufficiale si parla di «fallo grave di giuoco». Ma una espulsione diretta per una gomitata non può definirsi congrua a una azione di gioco. Se viene ritenuta intenzionale dovrebbe essere punita con due giornate di squalifica. Il fatto che Battaglia abbia comminato una sola giornata di squalifica vuole dire ammettere che non si sia trattato di «condotta violenta» e che quindi il terzino del Perugia ha compiuto un movimento congruo per difendere la posizione, colpendo Vajeshi senza l’intenzione di far male. Commettendo, certamente, un fallo. Ma non da rosso. Sarebbe bastato quindi il giallo. Da escludere un ricorso della società ma resta il rammarico per un episodio che forse non avrebbe evitato la sconfitta ma di sicuro ha condizionato l’andamento della gara.

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