Città di Castello, 22 i positivi. «Ospedale resterà efficiente»

Il sindaco Luciano Bacchetta: «Numeri più bassi rispetto al resto dell’Umbria ma la crescita va attentamente studiata e monitorata»

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«Ci sono stati comunicati tre nuovi positivi e un guarito, per cui il totale complessivo dei casi riguardanti persone residenti a Città di Castello sale a 22». È quanto rende noto il sindaco Luciano Bacchetta, che puntualizza: «2 dei 3 nuovi positivi, nessuno dei quali è ricoverato in ospedale, sono residenti a Città di Castello ma si trovano domiciliati a Sansepolcro (Arezzo)».

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Situazione monitorata

«I numeri continuano a essere percentualmente più bassi rispetto al resto dell’Umbria, ma comunque con una tendenza alla crescita che va attentamente studiata e monitorata, anche se il fatto che i positivi a Città di Castello siano tutti in isolamento domiciliare contumaciale testimonia che le loro condizioni di salute non destano preoccupazioni particolari e anche la tendenza a guarigioni piuttosto veloci è un buon segnale, ma ricordiamo che siamo pure in presenza di una tipologia di casi molto diversa dalla primavera scorsa, con molti giovani e in alcuni casi anche giovanissimi tra le persone positive. Il reparto Covid presso il nostro ospedale è sotto pressione, ma questa deriva dalla presenza di cittadini non residenti a Città di Castello che si trovano attualmente ricoverati: i posti letto sono stati portati da 14 a 30, in previsione di un eventuale prossimo utilizzo nell’ottica della programmazione della possibile emergenza. Questo non vuol dire che Città di Castello diventerà un ospedale utilizzato solo per il Covid, ma continuerà, come deve, a svolgere accanto alla funzione emergenziale anche le normali funzioni a cui è finalizzato, sia pure con alcune difficoltà del resto comprensibili».

Gli operatori sanitari

Il sindaco con l’occasione ringrazia «gli operatori della struttura sanitaria tifernate, perché sono sottoposti a uno stress, a un lavoro costante, continuo e difficile e complesso. A loro deve andare sempre il nostro ringraziamento, magari ricordandocene di continuo, non solo in alcune circostanze, perché l’impegno che hanno profuso, profondono e profonderanno nel contrasto a questa brutta epidemia è davvero encomiabile. A questo problema nuovo dell’emergenza si aggiungono le abituali criticità tipiche di un ospedale, per cui vanno davvero tutti ringraziati e a loro va la nostra gratitudine per il lavoro che stanno compiendo. La situazione umbra è molto complessa, con una crescita forte e molto consistente dei casi di Covid in molte realtà, anche a noi vicinissime», Bacchetta non ha nascosto «comprensibili preoccupazioni. Se è vero che i dati tifernati non sono né allarmanti, né in crescita spaventosa, è anche vero che questo significa poco o nulla, perché viviamo in un contesto di relazioni continue, di rapporti umani e professionali costanti, per cui è ovvio che ripercussioni inevitabilmente le avremo anche noi. La nostra condizione attuale, complessivamente molto buona, non deve farci pensare di essere fuori dai pericoli e dai rischi che comporta questa emergenza sanitaria, che è tornata a essere decisamente prepotente».

L’invito alla prudenza

Nella prima fase l’Umbria «era stata relativamente colpita, mentre a Città di Castello avevamo avuto un numero di positivi piuttosto alto a causa del focolaio dell’ospedale, ora invece si sta verificando paradossalmente la situazione contraria, perché la crescita di casi di Covid a livello regionale è molto, molto forte, mentre a Città di Castello è molto bassa. Il contesto generale nel quale ci troviamo è allarmante, non vuol dire che dobbiamo fasciarci la testa, ma che dobbiamo stare molto, molto attenti, per cui invito tutti alla massima prudenza. Ricordo la necessità di rinunciare a svolgere importanti manifestazioni come la Mostra del Tartufo e Altrocioccolato per motivi prudenziali e perché le condizioni regolamentari previste dalle norme anti-Covid ce lo impedivano. Stiamo valutando l’effettuazione delle Fiere di San Florido, che sono imponenti essendo le seconde dell’Umbria per importanza e numero degli ambulanti presenti. Sarà necessario capire, insieme alle autorità preposte, se saremo in grado di garantire il loro svolgimento nella massima sicurezza. Certamente – conclude il sindaco – è un momento molto complicato per tutti, ne dobbiamo essere consapevoli e ognuno deve fare il proprio dovere, comportandosi nel modo più responsabile possibile, a partire dalle istituzioni, che devono preoccuparsi soprattutto di garantire la sicurezza pubblica».

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