Città di Castello: Jacopo muore in moto sull’Apecchiese. Aveva 22 anni

Tragico incidente stradale sabato pomeriggio al confine fra Umbria e Marche. Il ragazzo stava andando al mare con gli amici

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Jacopo Baldi

Tragico incidente stradale nel primo pomeriggio di sabato lungo la strada Apecchiese, al confine fra i territori comunali di Apecchio e Piobbico (Pesaro Urbino), all’altezza della frazione di Sassorotto. Un ragazzo di appena 22 anni residente a Città di Castello (Perugia), Jacopo Baldi il suo nome, ha perso la vita dopo essere finito a terra con la propria moto, una Yamaha. Il sinistro non ha coinvolto altri veicoli: il ragazzo ha perso il controllo del motociclo all’altezza di una curva, finendo contro dei blocchi di cemento posti a lato della carreggiata e riportando – purtroppo – ferite di estrema gravità. Inutili i soccorsi prestati dagli operatori sanitari intervenuti sul posto: il ragazzo tifernate, che stava andando al mare a Fano insieme ad una comitiva di amici, è morto poco dopo il drammatico schianto e nonostante i ripetuti tentativi di rianimarlo. Sul posto si sono portati i carabinieri di Apecchio e Urbino per ricostruire l’accaduto e portarlo all’attenzione dell’autorità giudiziaria competente. Jacopo Baldi, ex studente dell’Ipsia di Città di Castello e grande appassionato di due ruote, era conosciuto e benvoluto nella comunità dell’Alto Tevere, profondamente colpita dalla drammatica notizia. Tante le testimonianze di vicinanza e affetto giunte ai familiari del ragazzo. La salma del 22enne è stata trasferita all’ospedale di Urbino, a disposizione della procura per gli eventuali accertamenti che intenderà disporre. Intanto anche il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, esprime «il più sentito cordoglio personale, della giunta e della comunità tifernate alla famiglia del giovane Jacopo. Non trovo le parole per manifestare la totale vicinanza e solidarietà alla famiglia, agli amici e alla comunità locale – dice il primo cittadino – dove Jacopo viveva serenamente, benvoluto da tutti. Un dolore troppo grande da descrivere».

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