Commercio: «Regione, bando sbilanciato»

Terni, contributi a imprese di somministrazione: «Promesse di equilibrio non mantenute, a Perugia cinque volte di più»

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Era stata annunciata come una novità epocale: un bando pubblico per la concessione, da parte della Regione Umbria, di contributi per le imprese commerciali che esercitano attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. La novità non era tanto il bando quanto, si era detto, che ci sarebbero state pari opportunità per le imprese del Perugino e del Ternano.

I risultati «Sulla base delle 255 istruttorie effettuate – informa la Regione – sono state ammesse alla graduatoria definitiva dei beneficiari 193 imprese, mentre 58 sono state escluse», ma che «considerato che lo stanziamento previsto, pari a un milione e 300 mila euro, non risulta essere sufficiente all’integrale copertura delle richieste delle imprese ammesse; la graduatoria si compone di tre segmenti: il primo contenente le ‘imprese ammesse e finanziabili’, il secondo le ‘imprese ammesse e parzialmente finanziabili’ ed un terzo le ‘imprese ammesse e al momento non finanziabili’ le quali beneficeranno di scorrimenti di graduatoria in presenza di economie e/o risorse aggiuntive».

I dettagli Il problema è che tra le 193 imprese ammesse ai contributi regionali, fa notare il rappresentante di un’azienda ternana, «esiste un certo squilibrio, visto che quelle del Perugino sono cinque volte più numerose (154 contro 39; ndr) e che, in particolare, tra quelle inserite nella short list (sono 28) delle imprese finanziabili subito, le Ternane sono addirittura solo tre, una del capoluogo e due di Orvieto». Leggermente diverso, invece, il rapporto relativo alle imprese escluse: 13 su 58 quelle del Ternano.

 

 

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