Commissione rifiuti, ecco tutti i nomi

Per la maggioranza ne faranno parte Solinas e Chiacchieroni del Pd e Biancarelli di Umbria più uguale. Liberati, M5s, e Fiorini per l’opposizione

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E anche la quinta interdittiva è arrivata. Una reazione a catena, inevitabile, ha colpito tutte le società in cui Gesenu detiene quote. Dopo la Gest e la Ecoimpianti, nei giorni scorsi altri due provvedimenti antimafia sono stati firmati dai prefetti di Viterbo e Cagliari per alcune società partecipate dalla Gesenu.

Sospensiva E intanto mercoledì dal tribunale amministrativo hanno rinviato al prossimo 27 gennaio la decisione nel merito sulla sospensiva dell’interdittiva, richiesta avanzata dal socio privato della Gesenu contro il documento firmato lo scorso 27 ottobre dal prefetto di Perugia Antonella De Miro.

Commissione Venerdì i gruppi consiliari saranno invece chiamati a indicare i consiglieri da inserire nella commissione regionale d’inchiesta, voluta da tutta l’opposizione e intorno alla quale si è creato più di uno strappo durante alcune riunioni dell’assemblea legislativa. Formata da cinque membri, tre provenienti dalla maggioranza e due dall’opposizione, la commissione dovrà riferire in aula al termine dei lavori previsti per il 7 aprile 2016. Da parte del Pd i componenti saranno Attilio Solinas e Gianfranco Chiacchieroni, già designato alla presidenza della commissione stessa, mentre il per Umbria più uguale ci sarà Giuseppe Biancarelli. Per l’opposizione certa la presenza di Andrea Liberati del Movimento 5 Stelle mentre per il centro destra, dopo il passo indietro di De Vincenzi, entrerà in commissione il leghista Emanuele Fiorini.

Pd «Oltre le strumentalizzazioni fatte dall’opposizione – ha rimarcato giovedì Leonelli – siamo stati noi a chiedere che i lavori della commissione finissero il 7 aprile, una settimana dopo la scadenza dei quattro mesi dal momento si è persa una settimana per la nostra richiesta del parere tecnico. Nessuna volontà di insabbiare dunque, la nostra discussione sull’oggetto della commissione era volta a chiarire l’ambito di interesse e di indagine della stessa. In tempi così brevi, forse, vale la pensa concentrarsi su qualcosa di specifico come il caso Gesenu, anziché allargare l’indagine a tutto il ciclo dei rifiuti in Umbria».

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