Comune di Terni: «Confusione-bilancio»

Enrico Melasecche (I love Terni) annuncia: «Chiederemo l’intervento della Corte dei Conti, salvo altro. Non si può giocare con i numeri»

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Enrico Melasecche

Enrico Melasecche

di Enrico Melasecche
Lista Civica “I love Terni” e vice presidente III° commissione bilancio

Proseguono situazioni a dir poco imbarazzanti per quanto riguarda la presentazione da parte di questa giunta dei documenti di bilancio ed i sintomi sono di una confusione che aumenta di settimana in settimana a fronte di una spavalderia dell’assessore Piacenti che ha dell’incredibile. Di chi la colpa se non la sua e di coloro che pensano di trattare temi di assoluta delicatezza come una partita di Risico?

Errori gravi sul bilancio consuntivo 2015, rilevati dai Revisori dei Conti, hanno obbligato a correggerlo di tutta fretta, con il risultato di aumentare il ritardo nella discussione finale in aula e relativa approvazione che avrebbe dovuto esserci entro aprile mentre non avverrà se non all’inizio della seconda quindicina di maggio. Gli stessi Revisori dei Conti denunciano ufficialmente, oltre a problemi economico finanziari gravi, la carenza di personale ma anche la disorganizzazione del settore specifico, provato peraltro da dimissioni di dipendenti che hanno chiesto il trasferimento e di altri allontanati da una politica miope che trasferisce altrove elementi validi ma poi si lamenta e sbuffa per carenza di personale. Fortuna che la seconda riforma della macchina comunale (la prima, fallimentare, cinque anni fa) è stata varata da pochi mesi e mostra già segni anticipati di vetustà.

Il Pd, vista la situazione di acqua alla gola cui sindaci ed assessori incompetenti hanno ridotto le casse del Comune, spinge per un prepensionamento generalizzato, obbligatorio anche nei confronti di coloro che vogliono continuare a lavorare, con i criteri di maggior favore della c.d. pre Fornero, pur di arraffare risparmi qua e là, di fatto con una terza riforma della macchina comunale caratterizzata da vere e proprie amputazioni, accada quel che accada.

D’altronde quando monta la protesta in città per i tagli ai servizi ed una caduta a picco del decoro generale, con la tenuta del verde a dir poco dilettantesca, con le strade ridotte a colabrodo, qualsiasi stratagemma è buono pur di continuare a galleggiare sul pelo dell’acqua, sempre più melmosa. Cinquanta dipendenti in pensione, dirigenti compresi porterebbero ad un risparmio di circa 2 milioni l’anno ma anche ad una rarefazione di esperienze e di professionalità non facilmente recuperabili nel breve volgere di pochi anni, preconizzando una fine consiliatura al cardiopalmo se non anticipata.

I fatti di queste ore sono sintomatici della confusione che regna: si decidono consigli comunali a raffica per approvare i bilanci, con commissioni programmate a mitraglia ma non arrivano in tempo i documenti relativi al bilancio preventivo 2016 per cui si è costretti a fare marcia indietro con figure barbine. La III° Commissione sta andando avanti con situazioni di “stop and go” e di nuovo “stop” come un vecchio motorino sfiancato obbligando i commissari a studiare documenti di chili fra la convocazione del venerdì e quella del lunedì successivo, senza peraltro la consegna della relazione dei Revisori dei Conti, essenziale per districarsi nella massa ingarbugliata di cifre dietro cui si nascondono trappole e furbizie tese a forzare un pareggio di bilancio impossibile.

Si dovranno togliere intanto i primi tre milioni di euro per coprire le prime rate dei due disavanzi appena venuti alla luce nell’anno appena trascorso mentre la dirigente al settore sbuffa e spera di potersene andare di corsa in pensione con l’esodo biblico appena sollecitato dall’atto di indirizzo della maggioranza. Il tutto condito da rinvii a giudizio, notizie sull’ambiente che smentiscono sempre di più quel negazionismo ottuso fin qui praticato e molte altre nubi all’orizzonte che però non turbano la tranquillità di un sindaco impegnato principalmente a smentire ed attutire qualsiasi notizia possa turbare questa atmosfera mefitica ma sonnolenta.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: una situazione che, se non fosse tragica, presenta molti tratti di comicità. Noi intanto cominciamo l’analisi approfondita di tutte le partite relative ai residui attivi che da nove anni, otto, sette, ecc il Comune non è riuscito ad incassare e, secondo, noi non incasserà. Se dovesse portare a risultati positivi,con un aumento di pari importo del disavanzo, partirà una denuncia contro chi ha presentato ma ha anche votato il consuntivo 2015.

Qualcuno si è dimenticato quando la verifica da noi richiesta dell’Ispettorato di Finanza accertò una serie pesante di debiti fuori bilancio obbligando Raffaelli a rivedere in peius le cifre dichiarate. Chiederemo inoltre, nel caso, l’intervento della Corte dei Conti, salvo altro. Non si può giocare con i numeri come è stato fin qui fatto perché i problemi debbono essere portati alla luce ed ognuno deve assumersi le proprie responsabilità anche, eventualmente, togliendo il disturbo.

 

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