Comune di Terni: «L’Usb è scorretta»

Alberto Bonifazi, accusato di non voler convocare una riunione: «Non l’ho fatto solo perché mia madre è gravemente malata e loro lo sanno bene»

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Liquidarla come una ‘normale’ polemica sindacale, a questo punto, diventa difficile. Perché la Usb del Terni aveva lanciato delle accuse nei confronti della Rsu, ma quella frase, contenuta nella nota della Usb – «a circa un mese dalle dimissioni della coordinatrice che ha lamentato comportamenti non coerenti da parte di alcuni membri, il vice coordinatore non ha ancora trovato il tempo di avviare una convocazione per tentare di ripartire. Una scelta che non comprendiamo e che non aiuta» – a qualcuno è arrivata in faccia come uno schiaffo.

La Rsu Lui è Alberto Bonifazi ed è ‘quel’ vice coordinatore: «E sono amareggiato e deluso – dice – ma anche decisamente contrariato per come Cinzia Colagrande e la Usb stanno gestendo, volutamente disinformando in maniera furbesca, tutta questa cosa e ignorando di proposito fatti gravi dei quali li ho ampiamente messi a conoscenza e gettando fango invece di agire secondo quella logica che io stesso avevo consigliato».

L’autoconvocazione La convocazione «che io non ho fatto – spiega Bonifazi – avrebbe potuto aver luogo lo stesso, con la forma dell’autoconvocazione, cosa che io avevo proposto, dal momento che in questo periodo non sono nelle condizioni personali per svolgere a pieno il mio ruolo di vice coordinatore della Rsu. Loro – chiarisce – lo sapevano benissimo e ne conoscono anche i motivi. Ma li hanno volutamente ignorati e questo è, secondo me, imperdonabile».

Le motivazioni Inevitabile chiedere spiegazioni e Alberto Bonifazi non si tira indietro: «Parto da lontano – dice – ma faccio presto. Il 29 novembre sono stato vittima di un incidente stradale che mi ha tenuto bloccato a casa fino al 16 febbraio e nel frattempo la coordinatrice della Rsu, Nicoletta Bevilacqua, si era dimessa. Il 23 febbraio Cinzia Colagrande ha richiesto la convocazione, via mail, dell’assemblea. Attraverso lo stesso mezzo ho risposto, spiegando che non ero nelle condizioni di farlo ed ho anche chiarito il perché: mia madre è gravemente malata e per gravemente intendo molto gravemente ed io, fatto salvo l’obbligo lavorativo, in questo periodo non sono in grado di svolgere altre attività, nemmeno quelle sindacali. Ed ho anche suggerito l’autoconvocazione».

L’attacco Proprio per questo, dice il vice coordinatore della Rsu del Comune di Terni, «ritenendo che questo attacco personale sia indegno e vergognoso, ho voluto dare un segnale forte: per martedì prossimo è stata convocata la riunione della Rsu ed in quella sede avremo modo, oltre che di discutere dei tanti e gravi problemi del personale che sfido chiunque ad accusarmi di aver mai ignorato o sottovalutato, di chiarire anche questo aspetto personale».

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