Dakar, Gianluca Tassi nella top 50

Il pilota umbro disabile è 46° al giro di boa della corsa off-road: «Trend tenuto grazie ad una gestione intelligente del mezzo»

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Prosegue il viaggio di Gianluca Tassi alla Dakar 2017, tra Paraguay, Bolivia e Argentina. Il pilota umbro disabile di rally ha percorso le prima parte della nota corsa off-road più estrema al mondo: al giro di boa per lui c’è il posizionamento tra i migliori cinquanta e lunedì la gara, dopo il giorno di pausa, riprenderà da La Paz.

foto-1-gianluca-tassi46° L’ultima tappa da Oruro a La Paz è stata annullata a causa delle condizioni meteo, con il pilota 55enne ben saldo nella top 50: per ora è 46° nonostante le difficoltà incontrate in riferimento alla polvere nella seconda tappa, all’altitudine (picchi tra i 3 mila e 500 ed i 4 mila metri), dune, pioggia e inondazioni. A farne le spese piloti di alto livello, su tutti lo spagnolo – costretto al ritiro – Carlos Sainz

L’incontro Tassi durante il giorno di riposo ha incontrato il presidente della Bolivia Evo Morales, poi subito testa alla corsa. Per lui un colpo di calore avuto negli ultimi giorni e qualche linea di febbre: «Abbiamo affrontato i primi giorni – spiega – di gara con repentini cambiamenti di terreno, clima e altitudine. Al secondo giorno c’erano quarantasette gradi all’esterno, quindi vi lascio immaginare quanto poteva essere la temperatura all’interno dell’abitacolo. Dalla terza tappa in poi ci sono state le giornate più impegnative, soprattutto per l’altitudine e il conseguente calo di potenza del motore delle auto. Le dune le abbiamo affrontate in maniera impeccabile, nonostante la pesantezza del veicolo cui è stato fatto qualche intervento di assistenza ma nel complesso è risultato molto affidabile. La sesta tappa è stata cancellata perché sul percorso stabilito c’era oltre mezzo metro d’acqua».

Gianluca Tassi con Evo Morales

Gianluca Tassi con Evo Morales

La tappa marathon Prevista in giornata la tappa La Paz-Oyuni: «Si dorme poco, a volte – prosegue Tassi – non più di due ore a notte, soprattutto noi piloti in seconda griglia di partenza che iniziamo a gareggiare dopo e arriviamo la notte. Dura tenere questo tipo di trend. Fino a questo momento ci siamo riusciti, grazie ad una gestione intelligente del mezzo, alla collaborazione del mio co-pilota Massimiliano Catarsi e all’assistenza di Alessandro Brufola Casotto. Adesso c’è la seconda parte della gara. Si riparte con una tappa marathon, senza assistenza. Superate le prossime tre tappe – conclude Gianluca Tassi – potremo gestire al meglio la parte finale della Dakar».

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