David Raggi, il dolore della Terni vera

La perdita di David, sarà un po’ meno terribile se quella città che stava in piazza Duomo con lui non resterà sopita

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di Walter Patalocco

Eccola la Terni vera, quella che trova nella coesione, nella condivisione di un terribile dolore e di tanti interrogativi, la forza per affrontarli.

Stava lì, in piazza del Duomo, la Terni vera, non per limitarsi a rivolgere soltanto un saluto a David Raggi. Sarebbe stato troppo poco. Ma per dirgli che a lui deve qualcosa, per dirgli grazie, per testimoniare che vuol essere quella che le persone come David e come la sua famiglia hanno costruito.

Una città civile, che sa valutare, che fa contare il cervello e il cuore, non la ‘pancia’. Che sa discernere i giusti contorni di un problema grande, com’è quello della convivenza tra persone di diversa cultura, formazione, religione aggravato dalle emergenze.

La risposta che David e la sua famiglia hanno dato è stata ed è di estrema lucidità, di comprensione che non significa buonismo, di fermezza che non vuol dire vendetta. Bisogna dire grazie a questa famiglia. Per aver dato a Terni un ragazzo come David, impegnato nella vita sociale, desideroso di andare avanti, altruista: sono questi i caratteri essenziali che traspaiono da un’analisi dei suoi comportamenti . Un’esistenza cancellata da un suo coetaneo che ha vissuto sempre allo sbando, reso arida e arrogante da una vita che gli ha insegnato solo a delinquere.

La presenza massiccia, composta, dignitosa nel dolore testimonia che a Terni di famiglie come quella di David, di persone e di giovani come David ce ne sono tanti. La gran parte dei giovani ternani ha dimostrato che questa città non è quella che spesso è dipinta; che essa è migliore di quanto si vuol fare credere, matura, intelligente. E che ancora viva la forza che l’ha aiutata a superare i tanti momenti difficili della sua storia.

Se queste sono le basi, c’è un futuro per tutta una città ci sono i mezzi per combattere contro il fantasma del declino che alcuni paventano. La perdita di David, sarà un po’ meno terribile se quella Terni che stava in piazza Duomo con lui non resterà sopita, ma prenderà piena coscienza delle speranze e della grande forza che può trovare nell’umanità, la solidarietà, e nel desiderio di regole eque che siano da tutti rispettate.

Senza consentire che a farsi sentire sia solo chi grida più forte, le cassandre o peggio ancora quattro inconsistenti sciacalli di mezza tacca.

Grazie David.

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