‘Derby dell’Umbria’, delusioni e polemiche

Pochesci supera Breda in avvio, poi Ternana difensiva e beffa con il rigore contestato: sorride il Perugia. Ranucci: «Difficile smaltire la delusione». Cede gradone alla sud

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di S.F.

Stefano Bandecchi e Sandro Pochesci

Pacca sulla spalla, applausi d’incoraggiamento del pubblico e delusione. Momenti già vissuti in stagione da Stefano Ranucci e Sandro Pochesci che, loro malgrado, sono stati costretti ancora una volta a rivivere quelle sensazioni in occasione del ‘Derby dell’Umbria’ con il Perugia: un buon primo tempo e il primo gol casalingo in una straregionale dal 2007 non è bastato a tornare al successo e rompere l’incantesimo negativo al cospetto del ‘Grifo’. Rigore – in termini di regolamento il fischio è corretto – o no, in casa Ternana c’è uno ‘shock’ da superare dopo l’1-1 di domenica pomeriggio, come ammette il presidente della società: «Non so quanto ci metterò a smaltire la delusione e non ho il coraggio di guardare i tifosi in faccia». La superiorità numerica nel finale e, in generale, un Perugia tutt’altro che trascendentale, avevano già fatto assaporare il successo al trainer romano: niente da fare, rimonta incassata numero sette. Intanto polemiche sulla sicurezza del ‘Liberati’ per il cedimento di un gradone – terzo piano della curva sud – durante il match.

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Pochesci vs Breda, meglio il rossoverde in avvio Il tecnico romano ha deciso di dare fiducia ai ‘suoi’ ragazzi di fiducia, quelli che conosce meglio. Maglia da titolare a Tiscione e Varone, in panchina Finotto e Angiulli: mossa che paga – quantomeno nel caso del siciliano – perché il veneto, dall’altro lato, schiera a sorpresa Zanon e Del Prete sugli esterni. Risultato? Perugia in affanno sulle corsie laterali, il 31enne di Palermo in buona luce e buone occasioni per la Ternana: la punizione del numero 21 dà avvio alla crisi biancorossa, quindi il colpo di testa di Signorini, il penalty di Montalto e la chance per il raddoppio del centrocampista campano. Intensità, tattica, reattività e concentrazione: tutto a favore delle ‘Fere’ che, tuttavia, non sono riuscite a portarsi sul doppio vantaggio. Mancanza che costerà cara, anche perché Breda prenderà le giuste contromisure nella ripresa. I cambi del trevigiano – il 24enne croato in particolar modo – daranno i frutti sperati.

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Bagarre nel finale con Aureliano

Cambia il match e l’atteggiamento dei rossoverdi L’ingresso di Cerri non incide più di tanto. C’è però un problema in casa rossoverde e non è da poco, l’atteggiamento: la squadra decide di gestire il vantaggio – per circa un quarto d’ora ci riesce senza problemi, fino all’ingresso di Pajač – con il possesso palla, diminuisce la foga agonistica, modifica il modulo (4-3-1-2, quindi 4-4-1-1) e dà la chance ai biancorossi di rifarsi sotto in maniera concreta. Il risultato è che, di fatto, la Ternana non calcia mai con pericolosità verso lo specchio della porta nel secondo tempo; dall’altro Colombatto (punizione a lato), Pajač e Cerri hanno buone occasioni a disposizione. Atteggiamento difensivista – linea arretrata, centrocampo schiacciato, Montalto tirato fuori e perdita di riferimento offensivo – che Pochesci pagherà. Soprattutto con l’ingresso di Vitiello al posto di Tiscione: l’ex capitano del Palermo sarà protagonista negativo sia sul colpo di testa di Di Carmine al 90′ che, pochi istanti dopo, sul tackle a mezz’aria nei confronti di Terrani. Ma anche dall’altro lato – concessi due cross facili agli ospiti – non è andata meglio.

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La superiorità non sfruttata, patatrac Vitiello A dare respiro ai rossoverdi c’è stato anche il giusto rosso a Volta. Scenario perfetto o quasi per portare il primo derby dal 2007: Perugia sotto, in inferiorità numerica e, in linea generale, senza spunti di rilievo dalle parti di Plizzari. E invece ecco la Ternana in affanno, ancora: il numero 10 del Perugia – ancora problemi sulla difesa aerea per i rossoverdi – sfiora l’1-1 con un colpo di testa, poi il rischioso tentativo di Vitiello su Terrani. Aureliano non lascia andare: bufera, rigore e 1-1 che gela il ‘Liberati’. Sogno derby infranto ed ennesimi rimpianti da digerire.

Ha ceduto un gradone al terzo piano della curva sud

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«Questa squadra non è matura per gestire» aveva ripetuto Pochesci a più riprese tra settembre e ottobre per spiegare l’atteggiamento offensivo anche con il risultato a favore. Difficile dargli torto, il problema però – sì, errori individuali spesso, ma come detto è l’impostazione della squadra che ha portato il Perugia a risollevarsi – sembra non essersi risolto: contro Foggia e biancorossi altri quattro punti persi dal vantaggio. In scontri diretti oltretutto. Difficile sperare in qualcosa di meglio della zona playout con questo passo. La tensione nel finale – principio di rissa – di partita non ha fatto altro che aumentare il nervosismo in casa rossoverde.

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L’esultanza di Montalto

Il paradosso della Ternana e i pareggi Il punto di base di tutto è la scarsa – eufemismo – capacità della Ternana di vincere. D’altronde nessuno ha ottenuto meno successi dei rossoverdi in campionato. ‘Fere‘ terz’ultime con dati molto particolari: il Bari, capolista, ha perso ben tre gare in più dei ragazzi di Pochesci, mentre Cesena e Ascoli – ultime a pari punti – hanno più gare da bottino pieno di Defendi e compagni. Bicchiere decisamente mezzo vuoto.

STEFANO RANUCCI: «RIGORE? AZIONE ERA CONCLUSA, MA DOBBIAMO ACCETTARE. TIFOSI? NON HO CORAGGIO DI GUARDARLI IN FACCIA ORA», VIDEO

Il punto di cedimento

Sconforto Ranucci e il rigore Abbattuto e non poco il presidente della società di via della Bardesca. «Non riesco a sorridere, ho solo voglia di chiudermi a casa e guardare le immagini. Una delusione così forse non l’avevo mai vissuta: vedere tutte quei tifosi all’arrivo e le coreografie è stato da pelle d’oca. All’89’ ho detto ‘questa volta nemmeno la sfiga ci ferma’ e invece abbiamo preso il penalty su azione conclusa, il fallo non ha impedito la giocata dell’avversario. Poi regolamento alla mano non so, dobbiamo accettare le decisioni. Qualcuno dice che questo è il bello del calcio, io ci vedo veramente poco di bello. Risultato bugiardo».

IL COMMENTO DI FILIPPO BANDINELLI: «RISULTATO GIUSTO»

I tifosi della est-Viciani

I tifosi Quinto ‘x’ consecutivo e ancora zona retrocessione: «Mi preoccupa – prosegue Ranucci – meno la situazione di classifica, la ruota girerà prima o poi. Avevamo anche organizzato qualcosa per la gioia dei tifosi, è veramente brutto. Pochesci? Ognuno ha il suo ruolo, è pagato per fare il tecnico e si assume le sue responsabilità. Non credo che la Ternana si sia chiusa troppo. Il pubblico è vicino alla squadra, però ha bisogno anche di maggior serenità e a darla sono i punti, non sono in quanti giorni riuscirò a smaltire questa delusione. Non ho il coraggio di guardare in faccia i tifosi in questo momento. Cercheremo di ripagarli nel miglior modo possibile». E serve farlo presto.

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L’ex di turno Damiano Zanon

Il Perugia a Udine, Zeman attende la Ternana Breda può sorridere solo per il punto e la rimonta in extremis, visto che rispetto al roboante 5-0 con il Carpi – lo ha ammesso lo stesso tecnico ex rossoverde – c’è stato un notevole passo indietro. Per Belmonte e compagni ora c’è la prestigioso trasferta di ‘Tim Cup’ contro l’Udinese: alla Dacia Arena fischio d’inizio alle 18 per il quarto turno della manifestazione. I rossoverdi riprenderanno invece martedì pomeriggio: sabato, a Pescara, la sfida agli abruzzesi di uno Zdeněk Zeman a rischio.

Questione sicurezza Intanto più di qualche tifoso ha lanciato l’allarme sicurezza dopo il cedimento di un gradone – terzo piano – in curva sud durante lo svolgimento della partita. Per fortuna di tutti non c’è stato nessun ferito, ma è chiaro che ciò che è accaduto domenica pomeriggio non possa essere trascurato in alcun modo: del problema – legato in realtà alle scosse sismiche – ne aveva parlato lo scorso anno il dirigente comunale Renato Pierdonati.

Derby giovanili Domenica si sono disputati altre due straregionali. Una vittoria per parte all’antistadio ‘Curi: il Perugia ha vinto il derby ‘Under’ 15 per 4-2, mentre la Ternana si è imposta per 1-2 in quello tra gli ‘Under’ 16. Lo score definitivo dei confronti nazionali – girone di andata – si conclude dunque con un successo per parte e due pareggi (c’è anche quello degli ‘Under’ 17 di ottobre).

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