Differenziata: «Umbria migliora per il 7%»

L’assessore Cecchini fa il punto: entro dicembre nuovo Piano dell’Auri, per il 2018 73% di differenziata. Intanto 44 comuni su 92 superano il 60%

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«C’è bisogno di migliorare ancora, ma i dati del 2016 sono i migliori degli ultimi anni». C’è rinnovato ottimismo, in tema di rifiuti, dalle parti di palazzo Donini.

Differenziata: +7% E’ tornata a fare il punto sulla situazione dei rifiuti in Umbria l’assessore regionale all’ambiente Fernanda Cecchini in vista dell’aggiornamento e della riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare e dell’impiantistica regionale di trattamento e smaltimento approvato dalla giunta regionale che ha poi inviato all’Auri, l’Autorità umbra per i rifiuti e l’idrico, gli indirizzi per lo svolgimento delle nuove attività. I dati del 2016, secondo l’assessore, fanno segnare importanti passi in avanti con una media del 59% di differenziata in tutta la regione, il 7% in più rispetto allo scorso anno. «Un risultato che ci conferma che la direzione è quella giusta che stiamo rispettando la tabella di marcia del 2015 – ha affermato l’assessore – anche grazie alla provincia di Terni che ha fatto un balzo in avanti, attivando la differenziata, e portando l’intera provincia a raggiungere una media del 70%».

Discarica Belladanza

In discarica, però, finiscono ancora oltre 258 mila tonnellate di rifiuti, segno evidente che bisogna puntare di più sulla qualità della raccolta, oltre che sulle quantità. «Questo è un altro degli obiettivi della delibera che dà indicazioni precise, gli indirizzi da seguire all’Auri, che è ormai entrato in funzione. Efficientamento degli impianti, qualità della differenziata e riciclo per la frazione secca ma anche una nuova programmazione regionale unica che, pur tenendo conto degli obiettivi e delle singole criticità, uniformi la gestione dei rifiuti in tutto il territorio».

Nuovo Piano Ecco, dunque, che entro dicembre 2017 l’Auri dovrà proporre un piano d’ambito regionale dopo la ricognizione degli accordi tra i vari ambiti, lo studio delle effettive capacità e disponibilità degli impianti presenti, i contratti di conferimento e i principali flussi nonché uno studio delle azioni finalizzate alla riduzione delle quantità di rifiuti urbani attualmente avviate a smaltimento in discarica. Confermati, dunque, gli obiettivi da raggiungere: entro il 2017 almeno il 65% di differenziata su tutto il territorio, mentre per il 2018 si dovrà arrivare al 72,3% almeno.

La discarica di Borgogiglione

Criticità  Non solo belle parole. Nel documento di ‘Aggiornamento della situazione dei servizi di raccolta domiciliare e della situazione impiantistica regionale di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani’ si evidenziano anche «le criticità relative alla qualità della RD, in particolare della frazione organica umida, che unitamente alla scarsa efficienza di taluni impianti di trattamento, influenza negativamente la quota di rifiuti urbani da avviare a smaltimento nelle discariche regionali (nel periodo 2010-2016, i rifiuti urbani avviati a smaltimento sono calati del 33% a fronte di un calo dei rifiuti indifferenziati pari al 47%)». Non solo, «la situazione impiantistica regionale è andata rapidamente aggravandosi – si legge – a causa del blocco degli impianti di trattamento e smaltimento dell’ex Ati2, in parte utilizzati anche per i rifiuti provenienti dall’ex Ati1».

Gli impianti Fermo dallo scorso marzo, salvo una modestissima quota di volumetria residua, la ripresa dei conferimenti a Borgogiglione, si legge, è subordinata al completamento dei lavori dell’ultimo settore autorizzato e al collaudo delle celle coltivate in modalità ‘bioreattore’. Più complessa la vicenda di Pietramelina, dove era attesa una parziale riattivazione da giugno ma ancora gli impianti non sono ripartiti. Procede, invece, il potenziamento di Casone e Belladanza che saranno pronti per i primi mesi del 2018.

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