Droghe ‘mascherate’ e boom di sostanze psicotrope fra le under 25: «Vere emergenze»

Terni – Valentina Rapaccini, neuropsichiatra infantile, alla conferenza internazionale sulle nuove sostanze psicoattive ad Abu Dhabi

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di Fra.Tor.

Alla Conferenza internazionale sulle nuove sostanze psicoattive, promossa dalla Issed (Società internazionale sullo studio di droghe emergenti) che ogni anno riunisce più di 300 partecipanti da quasi 50 Paesi e che si è svolta dal 6 all’8 novembre ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), era presente anche Terni. La dottoressa Valentina Rapaccini, neuropsichiatra infantile attualmente in servizio presso la Usl Umbria 2, in stretto coordinamento con gli altri interventi, ha presentato una relazione su uno studio realizzato in collaborazione con il Dipartimento delle dipendenze, che si è concentrato sulla città di Terni prendendo in considerazione i nuovi trend di consumo emergenti, soprattutto per quanto concerne le popolazioni giovanili in relazione alle strategie di intervento messe in atto. Coinvolto nello studio anche il dottor Antonio Metastasio, che all’evento ha svolto attività di coordinamento e di indirizzo.

Le premesse

«Le informazioni che ho fornito – specifica la dottoressa Rapaccini – sono desunte esclusivamente dalla relazione che ho svolto in presenza ad Abu Dhabi e si tratta di dati preliminari attualmente in fase di elaborazione. La pandemia da Covid ha influenzato in modo significativo la tendenza al consumo abituale e all’abuso di droghe, soprattutto tra le nuove generazioni. Secondo l’osservazione conclusiva della Relazione europea sulla droga del 2022, ‘i problemi della droga in Europa sono diventati ancora più complessi di prima’. Ciò potrebbe essere probabilmente dovuto a fattori individuali come l’isolamento, il ritiro sociale e anche la digitalizzazione, che portano ad un accesso più frequente al mercato web, in particolare al dark web e al deep web, che facilita l’acquisto degli ingredienti in modo indipendente e consente di creare miscele specifiche autonomamente». Le nuove tecnologie di mercato «hanno determinato un’elevata disponibilità e una maggiore diversità di sostanze che ha accresciuto la possibilità di produrre droghe sintetiche. Ciò è particolarmente vero e interessante per quanto riguarda le ‘nuove sostanze’ psicoattive: per aumentare la loro disponibilità e attrattiva, sono generalmente commercializzate come ‘droghe legali’, ‘prodotti chimici di ricerca’ e ‘integratori alimentari’, nonostante i loro pericolosi effetti collaterali di tipo mentale e fisico». In passato, aggiunge la dottoressa, «si era generalmente inclini a considerare il fenomeno della droga di competenza specifica delle forze dell’ordine e delle autorità locali, che attuavano strategie tendenti a mettere in atto modalità restrittive di fronteggiamento. Al giorno d’oggi appare cruciale invece adottare un approccio multidisciplinare e integrato nei confronti di questo fenomeno in costante aumento tra le nuove generazioni. Clinici, ricercatori, medici, statistici, scienziati sono in grado infatti di fornire prospettive diverse offrendo punti di vista eterogenei».

A Terni

I dati raccolti mostrano in sintesi «una disparità di genere nei pazienti in carico al Dipartimento delle dipendenze Usl Umbria 2», evidenzia Valentina Rapaccini. «Nel periodo quinquennale dal 2018 al 2022, considerando l’intera popolazione di pazienti seguiti dal Dipartimento, si osserva una costante predominanza maschile rispetto agli elementi femminili. Questa tendenza rimane relativamente stabile nel tempo. Nel medesimo periodo di cinque anni, esaminando nello specifico la popolazione di pazienti sotto i 25 anni in carico al Dipartimento, si assiste ad un progressivo aumento della popolazione femminile in carico. Concentrandosi sulle specifiche sostanze utilizzate dalle persone che ricevono assistenza dal Dipartimento delle dipendenze presso l’Usl Umbria 2, tra il 2019 e il 2023, le sostanze principali in ordine di prevalenza sono eroina, cocaina e cannabinoidi. Tuttavia, tra gli adolescenti sotto i 25 anni, i cannabinoidi sono la sostanza più frequentemente utilizzata, seguita da cocaina ed eroina. In un’analisi più dettagliata emerge che, sempre considerando l’intervallo quinquennale 2019-2023, tra gli adolescenti più giovani sotto i 25 anni, si verifica un incremento relativo nel consumo di cannabinoidi, cocaina, allucinogeni, ketamina. Ciò evidenzia la propensione dei giovani a sperimentare nuove e differenti droghe rispetto alla popolazione adulta. Questi dati indicano, in contrasto con il trend precedente, un maggiore coinvolgimento della popolazione femminile nell’abuso di sostanze psicotrope».

Come contrastare il fenomeno

Al momento per contrastare il fenomeno, evidenzia in conclusione la neuropsichiatra infantile, «abbiamo molte strategie di ‘harm reduction’, ovvero riduzione e contenimento del fenomeno in continua crescita ed espansione, come l’informazione, la cooperazione con le scuole mediante progetti formativi, progetti di screening. Collaboriamo, inoltre, con le forze dell’ordine e i servizi antidroga per monitorare il fenomeno, progettare e attuare strategie di intervento coordinate».

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