E45, divide il pedaggio per ‘bisonti’ forestieri

Umbria, ‘Free flow’ per i camion provengono da fuori Regione. Contraria la Lega Nord: «No a nuove tasse per realtà produttive già in difficoltà»

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L’assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, a maggioranza, la mozione presentata dai consiglieri Squarta, Liberati e Nevi che proponeva di introdurre un pedaggio selettivo sulla E45 entro il 2016.

‘Free Flow’ La mozione, presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle e Forza Italia e approvata a maggioranza con il solo voto contrario della Lega e l’astensione di Claudio Ricci e Sergio De Vincenzi, prevede l’introduzione del sistema free flow a carico del solo traffico adibito al trasporto merci e superiore a 3,5 tonnellate al fine di reperire risorse per il potenziamento della sicurezza e la funzionalità dell’arteria stradale e per fornire all’utenza un livello di servizio superiore allo standard attualmente presente sull’infrastruttura. Il testo è stato modificato con un emendamento, sottoscritto dai proponenti e dai consiglieri Leonelli e Rometti, che ha raccolto le indicazioni emerse durante il dibattito d’Aula portando il termine a fine 2016, prevedendo una verifica di fattibilità con gli altri enti coinvolti e specificando ulteriormente che il pedaggiamento riguarda i mezzi in transito non provenienti o diretti in Umbria.

La relazione Illustrando l’atto di indirizzo, Marco Squarta ha spiegato che «la E 45 è da tempo penalizzata dalla mole crescente di traffico dei mezzi pesanti che scelgono di percorrere questa arteria in luogo dell’Autostrada A 1. Il traffico prevalente dei suddetti mezzi ha finito per connotare la E45 come vera e propria ‘camionabile’ danneggiando anche la stessa immagine dell’Umbria a detrimento sia dei residenti che dei turisti in visita nel nostro territorio, e determinando altresì una crescita esponenziale dei rischi per la mobilità stradale. Occorre dunque avviare sistematici interventi di manutenzione programmata, nel breve e lungo periodo, per superare definitivamente le carenze che i fruitori dell’infrastruttura denunciano. Il ricorso ad un pedaggiamento selettivo a carico dei mezzi pesanti provenienti da fuori regione». «Tremila Tir ogni giorno che riversano nell’ambiente emissioni pesantissime». Così Andrea Liberati, M5s, che ha spiegato come la E45, spina dorsale dell’Umbria, è ormai diventata l’arteria la strada su cui viaggiano un’infinità di mezzi pesanti per bypassare la A1.

No della Lega «Noi abbiamo sempre detto no all’ipotesi autostrada – ha ribadito Valerio Mancini, Lega Nord – una posizione rimarcata anche nel mio ruolo precedente di consigliere comunale di Città di Castello. Ed il pedaggiamento a cui oggi si pensa rimane comunque incostituzionale. La E45 interessa quattro regioni e l’Umbria è in mezzo. I mezzi di una stessa impresa attraversano questa strada più volte al giorno, quindi si andrebbero a gravare con ulteriori tasse realtà produttive già alle prese con altre difficoltà. Oggi, al di la del buon cuore che motiva questo documento, vi invito a prestare la massima attenzione prima di decidere nuove tasse».

Ricci Scettico anche Claudio Ricci, per il quale «Prevedere varchi per il pagamento senza fermare i veicoli è ormai tecnicamente possibile. Ed è opportuno prevedere un contributo per coprire gli oneri di manutenzione della strada E45 ma anche del resto della rete viaria regionale. Dovremmo dare indicazione per lo studio di un pedaggiamento che non riguardi il traffico commerciale umbro ma i veicoli che transitano soltanto per il territorio dell’Umbria. La E45 ha un tracciato molto prossimo alla Fcu e le due infrastrutture meritano di essere analizzati in un quadro di progetto strategico di valorizzazione delle zone marginali dell’Umbria».

 

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