Economia a Norcia, ripresa a due velocità

Un video a 360° dentro alle botteghe delocalizzate di viale della Stazione, mentre in tanti aspettano ancora il centro commerciale

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Uno sguardo d’eccezione sulla tenacia e la forza d’animo con cui Norcia sta tentando di rialzarsi a un anno e mezzo dal terribile terremoto che ha messo in ginocchio l’Italia centrale.

Negozio d’abbigliamento in viale della Stazione

Il video a 360 gradi A realizzare il video che porta lo spettatore dentro alle botteghe delocalizzate lungo il viale della Stazione sono stati i tecnici di Abc-online, una delle realtà che ha resistito e che continua a lavorare sul territorio, in attesa della ripresa economica e di avere di nuovo un ufficio in cui poter stare. «Abbiamo voluto realizzare questo ‘reportage’ promozionale, – spiega Emanuele Persiani – un tour virtuale di tutto il meglio degli esercizi commerciali turistici di Norcia, perché crediamo che la promozione possa aiutare un po’ di più, in questa fase difficile, la nostra terra».

LE BOTTEGHE DI NORCIA A 360° – GUARDA IL VIDEO

Il Natale Abbigliamento, prodotti tipici, norcineria, souvenir e artigianato locale. Lungo il viale della Stazione il Natale ha aiutato le tante attività che hanno riaperto a pochi passi dal centro storico. «Quelli che vendono prodotti alimentari hanno lavorato bene anche questo Natale, grazie anche alla solidarietà di tutta Italia. Le attività non alimentari invece, che non beneficiano del turismo, soffrono ancora. L’artigianato dei tessuti, l’abbigliamento, chi fornisce servizi si trova in grosse difficoltà».

L’area in cui dovrebbe sorgere il centro commerciale

Economia a due velocità La delocalizzazione in questa zona, a giorni, si allargherà con una parafarmacia e un centro espositivo per i mobili. Dovevano essere trasferiti al centro commerciale ‘La galleria’, un progetto, però, che è ancora fermo al palo e sulle cui tempistiche non c’è certezza. «In tanti stiamo aspettando di trasferirci lì – spiega ancora Persiani che lavora per Abc -online, un’azienda di telefonia e informatica – circa una ventina di aziende tra estetica, ristorante, elettrauto, due pescherie e un forno per il pane, dato che da più di un anno siamo senza panificio e lo compriamo dal Lazio. C’è il cantiere, ma non c’è una data di consegna della struttura, dubito che riusciremo a entrare prima dell’estate».

IL TERREMOTO

I lavori e i ritardi Centoventi i giorni comunicati per finire la struttura da quando sarà consegnato il cantiere, ma ancora sul quando c’è un grosso punto interrogativo. Certo, i nursini sanno che in Umbria si sta lavorando, e tanto, perché i disagi siano ridotti al minimo e tutti possano tornare a lavorare quanto prima. «Siamo consci dello straordinario impegno delle istituzioni – prosegue Persiani – vediamo che, nelle Marche ad esempio, ci sono grossi ritardi per la consegna delle casette e anche le condizioni precarie delle strutture. Io ho la fortuna di avere sopra la testa un tetto da marzo scorso, dopo 6 mesi senza abitazione sono entrato in una Sae. Ho avuto qualche problemino nei giorni scorsi perché le tubature si sono ghiacciate, ma vediamo che tante altre popolazioni sono messe peggio. Anche sul versante delle attività economiche si sta facendo ed è stato fatto molto. Però, diciamo, ci sono due velocità. Le attività principalmente rivolte ai turisti e di maggior  richiamo hanno avuto una corsia preferenziale. Noi invece aspettiamo da un anno e mezzo di poter tornare a lavorare in un ufficio vero e proprio».

La struttura dedicata ai professionisti

Per i professionisti La struttura dedicata ai professionisti, consegnata il 30 ottobre, ancora oggi non è utilizzata perché mancano gli allacci. C’è un unico allaccio elettrico per tutte le attività, dal dentista al geometra, e ci sono problemi di gestione della pratica perché nessuno ha voglia di intestarsi il contratto di fornitura dell’energia elettrica e poi andare a bussare, ogni mese, a tutte le porte per dividersi la bolletta della luce. E se è vero che, come dice il sindaco Alemanno, i nursini non abbandonano la propria terra, è altrettanto vero che, in tanti, hanno preferito guardarsi intorno e puntare altrove per la propria attività professionale. «Norcia non ha più una libreria – conclude Persiani – dopo che Geosta si è trasferita a Roma. E’ sparita anche la grande cartolibreria di Ottaviani davanti a Porta Ascolana, al suo posto solo un’edicola gestita da alcune ragazze, e il negozio di Filotei in centro storico».  

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