Elettrocarbonium, redde rationem

Terni, Sgl Carbon risponde ‘picche’ alle proposte per lo stabilimento di Narni e mette a nudo le contraddizioni di Monachino: la situazione precipita

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di M.T.

L’ultimo capitolo – mentre emerge che la data per lo svolgimento della Conferenza dei servizi per studiare il piano di bonifica è stata fissata per il 26 febbraio – potrebbe far deviare la trama: da romanzo a tragedia. Perché la risposta di Sgl Carbon all’ultima proposta fatta da Elettrocarbonium – proroga fino al 31 ottobre dell’affitto e pagamento alla scadenza, commesse per 500 tonnellate di produzione al mese fino a quella data – sarebbe stata di diniego assoluto. E non lascerebbe aperta nessuna speranza.

Il rifiuto L’avvocato Marco Petrucci, il liquidatore di Sgl Carbon, avrebbe in poche parole ricordato che la multinazionale ha già subìto forti perdite nell’operazione e che ha una capacità produttiva in eccesso: quindi niente commesse. Soprattutto perché, avrebbe rivordato, le 2.000 tonnellate di ordini concesse in passato furono una specie di forzatura. E che, siccome la situazione finanziaria di Elettrocarbonium viene considerata precaria, Sgl Carbon non vuole rischiare di non essere pagata.

Gli annunci Ma il liquidatore di Sgl Carbon avrebbe anche calcato la mano, stavolta in maniera più decisa, suk fatto che Elettrocarbonium continui con la politica degli annunci clamorosi, ai quali però non si darebbe, secondo Marco Petrucci, alcun seguito. L’avvocato sarebbe arrivato a parlare di mera propaganda, per cercare di fare apparire che il fallimento del progetto non sia per colpa di Elettrocarbonium.

La crisi E che, ora, si sia davvero ad un passo dal fallimento del progetto, appare evidente. Soprattutto perché molte dedle cose emerse nelle ultime ore gettano una luca nuova e diversa su tutta la vicenda. Nel pomeriggio i lavoratori potrebbero dar vita ad una manifestazione spontanea.

 

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