Ex scuola di Piediluco: «Tentiamo ancora di recuperare l’edificio»

Il segretario reggente circolo Pd, Sandro Piccinini: «In nome del suo valore storico, architettonico e culturale, ci appelliamo alla nuova amministrazione comunale»

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di Sandro Piccinini
segretario reggente circolo Pd Piediluco

La ex scuola elementare di Piediluco, situata in via Noceta davanti alla spiaggia Miralago, è un edificio di grande valore storico e architettonico. Realizzata all’inizio del ‘900 dall’architetto Guazzaroni ed affrescata dal pittore reatino Calcagnadoro. Fino al 1992 ha funzionato come scuola elementare, nel 1994 fu utilizzata per alcuni anni come sede distaccata dal copro forestale dello Stato. Successivamente il Comune cambiò la destinazione d’uso da scolastico a ricettivo al fine di procedere ad un bando per la vendita. Alla fine degli anni ’90, infatti, il Comune predispose un bando pubblico per realizzare un ostello della gioventù a cui partecipò una sola impresa che, appunto, se lo aggiudicò. Fu anche esposto il cartello di inizio lavori, ma, per problemi sopraggiunti a suddetta impresa, si fermò tutto. Sottoposta ai vincoli dei beni culturali, in caso di un eventuale recupero, il suo aspetto non potrà essere modificato.

Nel corso di questi 30 anni, più volte, la popolazione ha sollecitato il Comune a realizzare in questa struttura una sorta di centro servizi con il trasferimento del Centro salute, l’ambulatorio medico, la delegazione comunale e l’ufficio della polizia Municipale (chiusi ormai da tempo a Piediluco). È stata chiesta, inoltre, una sala polifunzionale per la cittadinanza, che, ad oggi, non ha uno spazio pubblico dove riunirsi: la sala della delegazione in via IV Novembre, infatti, non è più agibile da tempo. Verso la metà del 2010, nonostante le proposte ci fossero già da anni prima, una società che aveva riferimenti in Germania avanzò una proposta di acquisto dal valore di 180 mila euro che il Comune respinse poiché ritenuta troppo bassa rispetto alla valutazione di vendita di 500 mila euro dell’epoca (400 mila euro ad oggi).

Come è la situazione attuale? Rimane solo il dispiacere che quella struttura, in una posizione così strategica e di un tale valore artistico, si sia ormai ridotta in condizioni di degrado a causa di infiltrazioni d’acqua che la stanno danneggiando in modo irreversibile da ormai tanti anni. Cosa fare allora? Va fatto un ulteriore tentativo per il recupero. In nome del suo valore storico, architettonico e culturale, chiediamo alla nuova amministrazione di attivare tutti gli adempimenti regolari e legali per un suo recupero. Un comodato d’uso gratuito per 50 o più anni, con il recupero dell’immobile a carico di chi vince, potrebbe essere una soluzione plausibile, se vi fossero tutte le condizioni legali per il recupero, ma va bene anche valutare altre ipotesi. L’importante è il recupero del bene.


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