Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un italiano e 4 ordinanze agli arresti domiciliari per due italiani, un marocchino e un tunisino. Sono accusati a vario titolo dei reati di corruzione, falsità ideologica, truffa, contraffazione di documenti necessari al fine di determinare il rilascio di carta di soggiorno per lungo periodo ed indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. In totale sono 25 le persone indagate.
Esami falsi con risposte pronte
Secondo quanto appurato dalla squadra mobile, un centro di formazione linguistica, accreditato presso l’Università per Stranieri di Perugia, rilasciava attestati CELI di conoscenza della lingua italiana agli stranieri che ne facevano richiesta per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo. Ma gli esami di stato si sono rivelati fittizi: i test avevano le risposte già compilate. Le facilitazioni venivano ottenute dietro lauto compenso. Un giro di affari che, nelle sedi d’esame sparse in varie città del nord Italia – fra Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna – ha coinvolto più di 6000 stranieri.
Dalla Stranieri: «Noi parte lesa»
Immediata la replica dall’Università per stranieri di Perugia, che ritiene di essere parte lesa nella vicenda. Contattati da umbriaOn, i rappresentanti dell’ateneo di piazza Grimana hanno sottolineato con forza la assoluta estraneità rispetto al centro di formazione oggetto di indagine, con cui la convenzione sarebbe stata interrotta lo scorso dicembre in quanto «il centro non era ritenuto più funzionale alle esigenze didattiche alla base della convenzione».
Salvini pronto su Twitter
Ovviamente immediato il commento del ministro Matteo Salvini: «Altro che Ius Soli e cittadinanze in regalo, in Italia servono regole, controlli e rispetto».
🔴Altro che ius soli e cittadinanze in regalo, in Italia servono regole, controlli e rispetto. Grazie alle Forze dell’Ordine!https://t.co/K9PXDFb5ek
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 26 marzo 2019