Ferentillo: il museo delle mummie spopola su ‘Freedom’ (Italia1)

Terni – Roberto Giacobbo: «Un viaggio alla scoperta di una storia un po’ inquietante, ma molto affascinante»

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«Un viaggio alla scoperta di una storia un po’ inquietante, ma molto affascinante. Siamo nel cuore dell’Italia, nel paese di Ferentillo dominato da una Rocca, per vedere da vicino delle mummie che hanno subito un processo di conservazione completamente naturale». Roberto Giacobbo lunedì sera con ‘Freedom’, il programma televisivo italiano di genere divulgativo, documentaristico e storico, in onda su Italia1, è tornato in Valnerina, questa volta alla scoperta del museo delle mummie di Ferentillo (Terni).

La storia

«Questa terra ha una particolarità – ha spiegato Giacobbo – la sua miscelazione ha delle caratteristiche che favoriscono un processo di mummificazione. Qui venivano sepolti dei morti e i loro corpi, invece di deteriorarsi, si mummificavano. E cosi dalle prime mummie naturali si è passato a quelle artificiali per fare in modo che la vita potesse continuare. A Ferentillo queste mummie le hanno raccolte in un museo. Pensate, ce ne sono due che arrivano addirittura dal lontano Oriente». Il museo delle mummie di Ferentillo «all’origine era una chiesa. Ora la chiesa si trova sopra e sotto è rimasto quello che è stato trovato».

Il Museo delle Mummie

«Quando nell’800 si cominciò a scavare sotto la chiesa per togliere le sepolture che si sapeva fossero qui ci fu una sorpresa: questo terreno aveva delle caratteristiche particolari, quindi tiravano fuori i corpi ma questi corpi erano intatti, erano di fatto delle mummie. Ne tolsero 35, 25 dei quali sono custoditi ancora qui. Le vetrine, all’interno del museo, sono aperte perché la temperatura, l’umidità, l’ambiente è quello che ha conservato queste mummie. Qui è rimasto tutto com’era, lasciando che l’atmosfera possa essere uguale e subire le variazioni uguali a questo luogo. C’è una mummia che ha conservato i peli della barba, un’altra ha addirittura tutti gli organi che si sono mummificati all’interno del corpo. Nonostante i numerosi studi non è stato ancora possibile effettuare una precisa datazione delle singole mummie, in quanto sono state contaminate dal terreno e da numerose manipolazioni. Ma gli studi non si fermano e provano a ricostruire la storia di questi uomini».


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