Finanza in Consiglio: parla la presidente

Donatella Porzi

Donatella Porzi

Le spese sostenute e rendicontate dai gruppi consiliari fra il 2011 e il 2012: questo il ‘focus’ della guardia di finanza che nella giornata di sabato ha acquisito numerosi documenti all’interno degli uffici di palazzo Cesaroni. Sull’indagine in corso interviene la presidente del consiglio regionale, Donatella Porzi, che esprime «piena fiducia nell’operato della magistratura».

Conferma «In questi giorni – afferma la presidente dell’assemblea – un’indagine di polizia giudiziaria condotta dalla guardia di finanza, su incarico della procura della Repubblica di Perugia, riguardante le spese dei gruppi consiliari dell’assemblea legislativa dell’Umbria negli anni 2011 e 2012. La segreteria generale dell’ente – spiega la Porzi – ha messo a disposizione tutta la documentazione richiesta, che è stata acquisita dagli inquirenti nella giornata di ieri (sabato, ndR)».

Consiglio ‘povero’ «Esprimiamo piena fiducia nell’azione della magistratura e delle forze dell’ordine – prosegue Donatella Porzi – e ribadiamo la più ampia disponibilità, in nome di quel principio di collaborazione tra istituzioni che ha sempre animato l’azione pubblica dell’assemblea legislativa. È opportuno ricordare – aggiunge – che le risorse pubbliche a disposizione dei gruppi consiliari di palazzo Cesaroni sono state sempre fra le più basse tra le regioni italiane e già nella passata legislatura furono ulteriormente diminuite, in continuità con quel principio di sobrietà e rigore che è sempre stato la cifra distintiva dell’assemblea legislativa dell’Umbria nella gestione delle risorse pubbliche».

 

«Finalmente» Sull’indagine attivata dalle Fiamme Gialle interviene anche il capogruppo del M5S in consiglio regionale, Andrea Liberati: «Sarebbe assai inopportuno anticipare sentenze – afferma – ma quello di ieri a Perugia non appare propriamente come un blitz qualunque. La china è invece molto chiara. Anzi, per noi lo è stata sin dagli esordi: bastava osservare come solo Umbria e Toscana fossero rimaste fuori dallo scandalo ‘spese pazze’, per intuire qualcosa di assai peculiare. Solo noi abbiamo denunciato reiteratamente questa singolarità, sia in campagna elettorale che in aula».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli