Furbetti del cartellino, chiesti patteggiamenti

Stroncone: tre dei sette dipendenti comunali arrestati hanno chiesto di accedere al rito alternativo. Gli altri quattro prendono tempo

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Patteggiamenti in vista per i sette ‘furbetti del cartellino’ – sei dei quali già licenziati dal Comune di Stronconearrestati dai carabinieri di Terni nel giugno del 2016 con l’accusa di ‘truffa aggravata in concorso’. Si tratta dei dipendenti comunali, tutti impiegati presso l’autoparco, che nel tempo avrebbero finto di entrare al lavoro – passando il badge – per poi assentarsi e dedicarsi a tutt’altro.

STRONCONE, IL SINDACO ANNUNCIA IL LICENZIAMENTI – VIDEO

L’udienza Nell’udienza che si è tenuta mercoledì mattina al tribunale di Terni, tre di loro, assistiti dagli avvocati Arnaldo Sebastiani, Federica Bigi, Giorgio Cerquetti e Alessandro Ferri – hanno chiesto il patteggiamento. Per gli altri quattro – assistiti dagli avvocati Massimo Proietti, Gianluca Bassetti e Massimo Carignani – è stato chiesto un rinvio per valutare eventuali riti alternativi, come lo stesso patteggiamento, anche in relazione alle cause di lavoro intentate nei confronti dell’ente dopo il licenziamento. Un provvedimento, quest’ultimo, disposto dal sindaco Alberto Falcini  nei confronti di sei dei sette indagati: a ‘salvarsi’ era stato soltanto un lavoratore ‘in mobilità’ e quindi non alle dipendenze dirette del Comune.

BADGE ‘COLLETTIVI’ PER TRUFFARE – VIDEO

Rinvio La prossima udienza, di fronte al gup Simona Tordelli, è stata fissata per il 7 giugno e in quella sede verranno presumibilmente definite le diverse posizioni. Il Comune di Stroncone, parte offesa, è rappresentato dall’avvocato Silvia Bartollini di Terni. In precedenza l’ordinanza di custodia cautelare che aveva portato all’applicazione degli arresti domiciliari nei confronti dei sette lavoratori, era stata annullata dal tribunale del Riesame di Perugia.

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