Nakata, 20 anni dopo: «Perugia è casa mia»

Tour in Italia con una tv giapponese. Visita al museo e incontro con i tifosi. «Per me il Grifo è sempre in serie A»

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di P.C.

Un salto indietro di 20 anni per i tifosi del Perugia che hanno rivisto al Curi un Nakata in splendida forma. Se volesse, potrebbe scendere in campo e dare filo da torcere a gente che ha la metà della sua età: «Ma in Italia è difficile mantenere la linea – dice sorridendo ai cronisti – con tutte le cose buone che avete da mangiare, io non mi limito, mangio e bevo di tutto, ma senza esagerare». Saggezza orientale.

HIDE NAKATA TORNA A PERUGIA – IL VIDEO

Hidetoshi Nakata al ‘Curi’ (foto AC Perugia Calcio)

Massimo riserbo Non c’erano tantissimi tifosi anche perché la visita era stata tenuta segreta fino a poche ore prima: persino i pochi giornalisti che lo sapevano erano stati invitati a non divulgare la notizia prima del previsto per prevenire il conseguente bagno di folla, che avrebbe potuto far saltare l’intervista. Del resto, Nakata è nel cuore di Perugia. E Perugia è nel cuore di Nakata: «Tornare qui è come tornare a casa mia in Giappone», dice appena arrivato, in un italiano invidiabile. L’incontro con giornalisti e tifosi nel museo del Grifo, dopo una lunga intervista concessa in esclusiva alla troupe che lo segue.

Il tour in Italia L’asso giapponese, che proprio da Perugia – in quel Perugia di Luciano Gaucci e Serse Cosmi – partì alla conquista dell’Italia, è arrivato poco prima delle 15 a Pian di Massiano e si è trattenuto per quasi due ore. Nei prossimi giorni toccherà quelle che sono state le tappe principali della sua carriera italiana: Roma, Parma, Bologna, Firenze. E non poteva non partire da Perugia. Ha avuto tempo e modo per visitare il museo, che raccoglie tante delle sue gesta. Poi l’abbraccio con i suoi vecchi tifosi. E dichiarazioni d’amore apparse sincere.

IL PERUGIA È IN RITIRO NEI PRESSI DI VENEZIA – LE PAROLE DI NESTA E INZAGHI

Ammirato davanti al murales

L’emozione del ritorno «Sono invecchiato in questi 20 anni », dice ridendo, ma poi torna il solito saggio: «Una persona cambia ogni giorno, ogni giorno si cresce, quindi sono molto cambiato, ma dentro di me sono sempre uguale». Quindi il ricordo del calore perugino: «Senza la città di Perugia, senza questa atmosfera, non avrei mai potuto fare quello che ho fatto da calciatore. Rimane l’esperienza più importante per me: tornare qui è come tornare a casa mia. Poi l’emozione di entrare al Curi, da solo, senza tifosi. È stato bellissimo. Non me lo concedevano nemmeno quando giocavo qui». E ride di gusto.

«Nesta non lo sopportavo» «Mi ricordo di Nesta, era troppo forte, mi dava sempre fastidio quando mi marcava – scherza Hide – gli faccio i miei migliori auguri per la partita di domani: per me il Perugia è sempre stato in serie A ed è rimasto in serie A, non conosco il Perugia in serie B, deve tornare dove gli compete. Sinceramente non seguo il calcio, era così anche quando giocavo, non posso esprimermi quindi sulla squadra. Spero di poterli seguire domani sera contro il Venezia».

La chiacchierata con i tifosi

«I gol? Li ricordate meglio di me» Che Nakata sia molto distaccato nei confronti del mondo del calcio, lo dimostra il fatto che non ricordi molte delle giocate che sono invece rimaste nella mente e nel cuore dei suoi tifosi; così, quando gli chiedono un commento sul gol alla Ternana o su quelli fatti in serie A, citando data e minuto di gioco, risponde candidamente: «Ve li ricordate voi meglio di me».

Ora produce Sake Non è quindi un caso che sia rimasto lontano dal calcio dopo aver appeso gli scarpini al chiodo (prestissimo peraltro): «Quando spiego quello che faccio adesso le persone si sorprendono». Dopo aver viaggiato in lungo e in largo, prima nel mondo poi nel suo Giappone, ora Nakata gestisce la produzione e il commercio del sake che porta il suo nome, anzi la sua iniziale: ‘N’.

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