Todi, furbetti della 104: Comune reagisce

Usufruivano dei benefici della Legge 104, fra cui i permessi – retribuiti – di assenza dal lavoro per assistere i propri familiari gravemente malati. Ma in realtà si trovavano in vacanza nelle maggiori capitali europee. La truffa è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Todi (Perugia) ed ha portato alla denuncia di un impiegato del Comune di Todi e di un dipendente dell’azienda sanitaria Usl Umbria 1.

La vicenda Attraverso l’indagine, coordinata dalla procura di Spoleto in collaborazione con i due enti pubblici danneggiati, le Fiamme Gialle hanno rilevato come i due dipendenti richiedessero abitualmente la concessione di 2/3 giorni consecutivi di permesso retribuito, ‘agganciandoli’ a giorni di ferie o a riposi settimanali. Incrociando i dati relativi ai periodi di assenza con quelli acquisiti presso agenzie di viaggio e compagnie aeree, i finanzieri di Todi hanno accertato che, in almeno dieci episodi, invece di assistere i propri congiunti, i due si sono recati all’estero per motivi turistici.

‘Saluti e baci’ Come se non bastasse uno di loro, incurante delle possibili conseguenze, si è dilettato a postare sui social network le foto delle proprie giornate di svago, trascorse – seppur normalmente retribuite – lontano dal proprio posto di lavoro. I due sono stati denunciati per truffa ai danni dello Stato ed anche alla procura presso la Corte dei conti di Perugia per il danno erariale accertato.

Il sindaco di Todi, Carlo Rossini

Il sindaco di Todi, Carlo Rossini

Il Comune L’amministrazione comunale di Todi fa sapere che «apprende di azioni delle quali prende atto, predisponendosi ad assumere tutti i provvedimenti dovuti. Ciò avviene, chiaramente, a fronte della correttezza della grande maggioranza dei dipendenti comunali, che svolgono con dedizione e impegno ogni giorno il proprio dovere. Eventuali comportamenti errati vanno sanzionati anche a tutela loro e della loro immagine di fronte ai cittadini, insieme a quella della città e dell’Amministrazione comunale».

Il sindaco Carlo Rossini, il sindaco, chiarisce che «al momento non possiamo sapere dove porteranno le indagini che sono ancora in corso, ma è chiaro che quando saranno arrivate alla conclusione e se dimostreranno le ipotesi emerse, il Comune non torà che prendere i provvedimenti che, peraltro, sono imposti dalle leggi».

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