Liomatic licenzia. Cisl: «Abbiamo fallito»

«Rischiano in 151, ma una sessantina solo in Umbria che pagherà il prezzo maggiore»

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Le lettere di licenziamento stanno arrivando. Era previsto, ma non fa meno male. Dalla settimana scorsa la Liomatic ha iniziato l’operazione annunciata di ‘sfoltimento’ del personale ed i primi a ricevere la comunicazione sono stati i dipendenti di San Giustino, a seguire quelli di Terni ed in fine è toccato a quelli di Perugia.

Licenziamenti Una vertenza iniziata nel mese di settembre, spiega la Fisascat Cisl Um-bria «e che si è conclusa il 19 novembre a Roma, al ministero del lavoro, senza accordo e che potrebbe portare a 151 licenziamenti su tutto il territorio nazionale, ma una sessantina solo in Umbria che pagherà il prezzo maggiore».

La denuncia Secondo il sindacato si tratta «di un risultato che l’azienda aveva già determinato in partenza e che avrebbe dovuto vedere il sindacato nella parte di colui che doveva semplicemente certificare una decisione aziendale. Dopo aver preso atto dell’impossibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali, in virtù di un inquadramento presso l’Inps che equipara un’azienda commerciale di 650 dipendenti alla figura del venditore ambu-lante (determinando un risparmio economico di oltre 20 euro al mese per ogni dipendente ) e dopo aver tentato di utilizzare la cassa integrazione in deroga, che la dirigenza Liomatic ha fatto pesare come una concessione a suo carico alle organizzazioni sindacali, la trattativa è naufragata a seguito di un cavillo giuridico che l’azienda avrebbe potuto agil-mente sanare ma che alla prova dei fatti ha dimostrato che non c’era alcuna intenzione di raggiungere un’intesa con le rappresentanze dei lavoratori».

Bilancio in attivo Dopo aver svolto numerosi incontri, sia in sede di trattativa che in sede ministeriale,« nel corso dei quali è emerso che l’azienda chiuderà il bilancio in attivo anche per l’anno 2014 – dice ancora la Fisascat Cisl – ed aver preso atto delle prossime stra-tegie per gli anni a venire, abbiamo percepito che dietro alla scelta di procedere ai licenziamenti non ci fosse una effettiva necessità di adeguare l’azienda al mercato, ma forse molto più probabilmente l’interesse a creare le condizioni per rendere il prodotto Liomatic più appetibile, in un mercato, quello del vending, caratterizzato da continue acquisizioni, dismissioni e fusioni».

«Abbiamo fallito» In questi mesi di trattativa, conclude il sindacato, «abbiamo verificato come, l’atteggiamento aziendale fosse più predisposto a monetizzare le disponibilità dei singoli lavoratori a ‘fuoriuscire in forma volontaria’ che non ad intavolare un percorso di relazioni sindacali basate sul reciproco riconoscimento e finalizzate a mantenere il più possibile i livelli occupazionali». Tanto che «oggi, dopo aver tentato tutte le strade per evitare i licenziamenti dobbiamo prendere atto di aver fallito nel nostro obiettivo, di non essere riusciti a creare quelle condizioni necessarie per un accordo, ma siamo anche convinti che per raggiungere un accordo è necessario che due volontà perseguano lo stesso obiettivo, cosa che in questa trattativa non abbiamo mai percepito».

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