Lite con i familiari del paziente: infermiera del 118 colpita al volto

Foligno – Grave episodio al pronto soccorso del ‘San Giovanni Battista’

Condividi questo articolo su

Ancora tensione e gesti ingiustificabili nei confronti degli operatori del mondo della sanità. Questa volta ci è andata di mezzo un’infermiera del 118 operativa nella zona di Foligno che martedì, nel corso di una lite, sarebbe stata colpita da un familiare di un giovane paziente nella sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale Usl2 di Foligno. A riportare l’accaduto è il quotidiano La Nazione. Secondo quanto ricostruito, i familiari del ragazzo – adolescente – avevano chiesto per lui l’intervento del 118 in ragione di uno stato di malessere che, a loro giudizio, necessitava di cure ospedaliere. Di fronte ad un supposto ritardo del mezzo di soccorso, hanno così deciso di trasportarlo autonomamente al pronto soccorso folignate. Lì è avvenuto l’incontro con l’equipaggio dell’ambulanza che nel frattempo, dopo aver raggiunto l’abitazione, era rientrata senza paziente. Di fronte alla richiesta di chiarimenti da parte degli addetti del 118 ai congiunti del giovane, la situazione si è fatta tesa e di mezzo c’è finita l’infermiera dell’ambulanza che sarebbe stata colpita al volto, fortunatamente con conseguenze non gravi. Stigmatizza ad Ansa Umbria quanto accaduto, il direttore del pronto soccorso del ‘San Giovanni Battista’, Giuseppe Calabrò: «Un fatto inaccettabile – lo definisce il professionista parlando con l’Agenzia Nazionale Stampa Associata -. Si trattava tra l’altro di un paziente in codice verde con disturbi non gravi e riconducibili a uno stato influenzale. Nonostante le numerose urgenze in corso, l’ambulanza è intervenuta con le tempistiche congrue alla sintomatologia riferita».

La condanna del NurSind di Terni

In merito all’accaduto, la segreteria territoriale di Terni del sindacato NurSind esprime «profondo sgomento e ferma condanna per l’ennesimo atto di violenza ai danni del personale sanitario, verificatosi nella zona di Foligno. È con grande preoccupazione – scrive il segretario Paolo Scaramuccia – che apprendiamo dell’aggressione subita da un’infermiera del 118 durante una lite presso il pronto soccorso del presidio ospedaliero di Foligno della Usl Umbria 2. Tali episodi di violenza – osserva il segretario ternano del NurSind – non sono isolati. La crescente ondata di aggressioni nei confronti del personale sanitario è anche il risultato della cronica carenza di organico e dei continui tagli alla sanità pubblica. Questi fattori hanno inevitabilmente portato a un rallentamento dei servizi, alimentando la frustrazione e l’esasperazione dei cittadini. Il deterioramento del rapporto tra i cittadini e il sistema sanitario nazionale è diventato sempre più evidente e conflittuale. Il personale infermieristico, pur operando in condizioni spesso precarie, svolge un ruolo cruciale nella cura e nell’assistenza a i pazienti. Gli atti di violenza rappresentano una minaccia non solo per la sicurezza degli operatori, ma anche per la qualità dell’assistenza che possono offrire. Ci associamo con fermezza alla condanna espressa dal direttore del pronto soccorso del ‘San Giovanni Battista’, Giuseppe Calabrò, definendo questo episodio come inaccettabile. L’infermiera coinvolta nel conflitto ha il nostro totale sostegno – conclude Scaramuccia – e ci auguriamo che le autorità competenti perseguano con la massima severità il responsabile di questo atto di violenza».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli